Al via tavolo tecnico mininterno e ministruzione.

Una task-force su scuole private.

da ItaliaOggi del 10/9/2005

 

Task-force sulle scuole private. Per evitare che istituti scolastici privi di riconoscimento legale diventino il bacino d'utenza del terrorismo islamico, ieri i ministri dell'intero e dell'istruzione, rispettivamente Giuseppe Pisanu e Letizia Moratti, hanno deciso di costituire un tavolo tecnico. L'obiettivo è di fare, in tempi brevi, una ricognizione dello stato delle scuole non statali e adottare le misure ritenute più adatte per ricondurle nell'alveo dell'ordinamento pubblico. Insomma, per far sì che quella previsione contenuta nel Testo unico sull'istruzione per la quale la scuola non può fare professione di odio o violenza sia rispettata. In realtà, Pisanu vorrebbe misure ancora più incisive, sopprimendo gli istituti coranici e avviando gli studenti qui iscritti in scuole statali. Solo da una scuola laica e pubblica, insomma, può partire, per il responsabile degli interni, la sfida dell'integrazione tra popoli di cultura e religioni diverse.

Lo stesso ministro dell'istruzione si è detta favorevole all'inserimento degli alunni islamici nelle scuole pubbliche, "perché soltanto così si garantisce il pieno rispetto dell'identità culturale propria e altrui". Bisognerà ora vedere dove porterà questa identità di vedute, se alla fine un intervento, anche attraverso un provvedimento legislativo, in materia di regolamentazione delle scuole non statali sarà possibile.

Secondo una ricerca della Uil scuola, negli ultimi cinque anni la presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane è raddoppiata, passando da 112 mila a oltre 300 mila studenti, quasi il 4% della popolazione scolastica. Di questi, il 90,5% frequenta scuole statali, mentre il 9,5% ha optato per quelle private. Un dato che fa dire a Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, che "ha ragione Pisanu a insistere sull'iscrizione degli studenti stranieri negli istituti statali, ma questa è la scelta fatta già dall'alta maggioranza degli interessati".

Facendo uno screening del paese di origine emerge che quasi il 44% proviene da paesi a religione prevalentemente islamica: il 16% dall'Albania, il 14% dal Marocco, seguiti da Tunisia e Pakistan. Il boom non ha interessato tutte le regioni allo stesso modo: l'Emilia Romagna ha la concentrazione maggiore di studenti stranieri, seguita da Umbria, Marche e Lombardia. In quanto ai comuni, è proprio Milano, in questi giorni al centro della ribalta, a registrare il numero più alto di studenti stranieri.