Evitato lo scontro istituzionale con i governatori con la mediazione di La Loggia (An) Scuola, la Moratti sospende la riforma per il veto di Regioni e sindacati.
Soddisfatto Enrico Panini, Cgil: "L'approvazione
Mario Reggio, la Repubblica del 16/9/2005
ROMA - Blocco di qualsiasi sperimentazione della "riforma" della secondaria superiore, fino a che i tavoli tecnici ministero-regioni non abbiano raggiunto un accordo completo sui punti contestati dai governi regionali. E anche nel caso il Parlamento dovesse approvare il testo del decreto in tempo utile, la riforma potrà partire solo dall´anno scolastico 2007-2008. Un anno e mezzo dopo l´inizio della nuova legislatura. E chissà se Letizia Moratti siederà ancora sulla poltrona di ministro. La tanto reclamizzata "riforma" degli otto licei è crollata come un castello di carte. Ed è stato un terremoto improvviso, maturato nell´ultima settimana. Il 14 luglio scorso la Conferenza dei presidenti delle Regioni aveva presentato al ministro un documento nel quale contestava l´impianto della riforma e poneva una serie di quesiti relativi all´impianto stesso della riforma. Poi le vacanze estive avevano calato il sipario sulla vicenda. Alla ripresa dei lavori la risposta del ministro dell´Istruzione era stata chiara e dura: alle Regioni spetta la formazione professionale, sul resto del sistema scolastico devono solo esprimere un parere non vincolante. A questo punto la posizione dei governatori si è irrigidita. Ed è iniziato lo scontro frontale. E ieri l´ultimatum dei governatori, con il voto contrario di Lombardia, Sicilia, Veneto e Molise, le quattro governate dal centrodestra. La sera prima, un vertice tra il ministro Moratti, il sottosegretario all´Istruzione Valentina Aprea ed il ministro degli Affari Regionali Enrico La Loggia. Uno scontro durissimo, con la Aprea, responsabile scuola di Forza Italia, che chiedeva il muro contro muro con le Regioni e il ministro La Loggia nella difficile parte di mediatore. Alla fine ha prevalso la linea "morbida" del ministro. «Bisogna guardare con molta soddisfazione - ha dichiarato La Loggia - a quello che è accaduto, è un buongiorno per la scuola ma anche per le istituzioni». Evitato lo scontro istituzionale, cosa accadrà adesso? Tutto resta come prima. Chi iscrive i figli al liceo sa cosa si troverà di fronte nel futuro, lo stesso per chi sceglie gli istituti tecnici. Ma dopo? L´ipotesi più probabile è che, dopo le politiche di primavera, se il centrosinistra dovesse vincere le elezioni, il decreto venga bloccato e si riveda l´intero impianto della riforma. Intanto, nel centrodestra, si pensa di modificare l´accordo con le Regioni in Parlamento. «Esprimiamo apprezzamento per il risultato ottenuto dal ministro Moratti - commenta il senatore Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An - riteniamo che in Parlamento ci siano le condizioni per anticipare al 2006 l´avvio della riforma». Stop, invece, dal centrosinistra. «Questa riforma non s´ha da fare - affermano le senatrici Maria Chiara Acciarini e Albertina Soliani dell´Unione - accogliamo con piacere lo slittamento della riforma, incompleta, inadeguata e inapplicabile». Soddisfazione espressa anche da Enrico Panini, segretario della Cgil: «Le Regioni hanno bloccato un processo che avrebbe creato danni irreversibili, in particolare sui diritti degli studenti più deboli». |