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Riaprono le scuole, rimangono i nodi.

Nocera (Fish): ''L'integrazione scolastica è un problema che investe tutti.
Invece, con gli insegnanti che si disinteressano,
ai familiari non resta che chiedere più ore di sostegno'' .

 Il Redattore Sociale del 

 

ROMA. Riaprono le scuole, si riattivano le dinamiche didattiche. Un esercito di ragazzi torna nelle aule; tra le sue fila anche moltissimi alunni disabili.

Secondo i dati del Ministero sarebbero 161.159 i ragazzi portatori di handicap che torneranno nelle aule (ma il dato è dell'anno 2003-2004) assistiti da circa 80mila insegnanti di sostegno.


Abbiamo chiesto a Salvatore Nocera della Fish come si presenta il nuovo anno per gli alunni disabili, principalmente per quel che concerne proprio il sostegno scolastico.

"La situazione è la seguente: gli insegnanti di sostegno in organico di diritto sono in numero altamente insufficiente, ma ci è stato garantito che in organico di fatto si manterrà certamente il numero già raggiunto lo scorso anno, vale a dire una percentuale di un insegnante ogni due alunni.
Tuttavia ci giunge notizia di una riduzione delle ore di sostegno in molte scuole italiane e questo non è un bel segnale. A ciò va aggiunto il problema della continuità didattica che si è aggravata, e questo nonostante l'ammissione a ruolo di molti insegnanti".


Possibilità di recuperare il terreno perduto?

"Guardi, penso che i tagli alla spesa pubblica già effettuati e quelli che prevedibilmente seguiranno nella prossima Finanziaria ridurranno sicuramente le risorse. E questo diventerà un problema molto grave. Come Fish abbiamo elaborato osservazioni e proposte da sottoporre nel corso di un incontro, più volte richiesto, con il Ministero. Ma fino ad oggi non ci è giunta alcuna risposta".


L'alunno disabile, l'insegnante di sostegno. Un nucleo a parte nel grande contesto scolastico?

"Dicevo del Ministero. L'unico atto recente in questo ambito è stata una circolare, la numero 4798 del 27 luglio scorso, con la quale si ricordava al personale scolastico che l'obbligo dell'integrazione non deve essere delegato solamente all'insegnante di sostegno ma è obiettivo che richiede il coinvolgimento di tutti. Io ad una direttiva così avrei dato una grande visibilità. Ed invece la circolare è stata trasmessa addirittura intranet, vale a dire indirizzandola esclusivamente ai diretti interessati. Rimane il principio: tutti devono sentirsi protagonisti di un progetto di inserimento scolastico".


Di chi le responsabilità se questo non avviene?

"Di molti. E anche i sindacati hanno le loro colpe. Più volte infatti hanno ribadito il diritto in capo ai curriculari di un 'diritto' di aggiornamento in questa materia. Nessuno parla mai, in quanto insegnanti, di un 'dovere' di aggiornamento sulle tematiche del sostegno e dell'integrazione scolastica. Anche loro, insomma, devono farsi carico del
problema. E con gli insegnanti che si disinteressano, ai familiari non resta altro che chiedere più ore di sostegno!".



Prospettive? Appuntamenti a breve termine?

"Guardi, siamo in attesa di un convegno che il Ministero avrebbe dovuto fissare per novembre. Tema: l'organizzazione della giornata scolastica per l'alunno disabile. Per rispondere ad una domanda: cosa fa il ragazzo con handicap quando manca il sostegno? Siamo ad un mese dall'appuntamento e non si sa nulla. Mi sembra difficile organizzare un convegno di questo tipo con così poco tempo. Per il resto dovrebbe essere approvato con un decreto una proposta già inserita nella Finanziaria del 2002 , decreto con cui si stabilirà che le ore di sostegno in più, in deroga, dovranno essere date solo ai disabili gravi. Un altro passo non condivisibile".