«Record di assunzioni nella scuola»

Ma l’opposizione contesta la Moratti.

Il ministro presenta il bilancio di fine legislatura. Si tratta sui licei.

di G. Ben. da Il Corriere della Sera del 7/9/2005

 

ROMA - Dopo cinque anni di lavoro a viale Trastevere, con la legislatura che volge al termine, il ministro dell’Istruzione fa il bilancio. Un lungo elenco di cose fatte e una conclusione: «Ora la scuola è più moderna». Centotrentamila assunzioni effettuate dall’agosto 2001, un record anche per alcuni governi di centrosinistra, riduzione del precariato del 50% in quattro anni, la spesa dell’istruzione passata dai 35 mila milioni di euro del 2001 agli attuali 41 mila milioni. Abbandono scolastico sceso dal 25 al 20%: in cifre 120 mila studenti recuperati. Un milione di bambini in più che studiano la lingua inglese alla elementari. Un computer ogni 10 studenti. Ma sindacati e centrosinistra insorgono. Dice il leader della Cgil scuola Enrico Panini: «L’unica novità è rintracciabile nelle cose non dette: ovvero, siamo di fronte all’atto che avvia il probabile e rapido abbandono del ministero per la campagna elettorale a Milano». «Questa è con ogni probabilità l’ultima inaugurazione dell’anno scolastico per il ministro Moratti - aggiunge la senatrice Albertina Soliani della Margherita -. E il finale è con i fuochi d’artificio: tutto è a posto. Ma è una farsa».

Nell’elenco di cose fatte del ministro manca un punto importante, la riforma delle superiori. L’unico pezzo di scuola, fatte salve le sperimentazioni, mai toccato da 70 anni. Per ora è chiara solo la parte riguardante i licei. Non si sa invece come verrà organizzata l’istruzione e formazione professionale, l’altra «gamba» della nuova scuola. Regioni e Parlamento devono esprimere il parere sul decreto di attuazione ma su diverse cose non c’è accordo. La delega al governo, già rinnovata, scade a metà del prossimo mese. «Il decreto - rassicura la Moratti - andrà in Consiglio dei ministri entro il 17 ottobre».

Alla maggior parte delle Regioni la riforma delle superiori non piace. Si sta tuttavia lavorando alla stesura di un accordo, insieme ai ministeri dell’Istruzione e degli Affari regionali. La Moratti potrebbe fare alcune concessioni per evitare l’ostruzionismo nelle aule parlamentari, una richiesta di ritiro della riforma da parte delle regioni e conflitti nelle scuole. Potrebbe rinunciare alla sperimentazione, accettare qualche ritocco nell’organizzazione dei licei tecnologici: verrebbe rafforzata la parte tecnico-professionale. Confindustria lo chiede con insistenza. E non è escluso uno slittamento dell’avvio della riforma di un anno: settembre 2007 e non 2006. «Esiste un confronto - dice il ministro - ci sono stati diversi incontri, che si concluderanno con la Conferenza unificata della prossima settimana».

«Il voto alla scuola italiana lo daranno gli studenti e le famiglie. Per ora l’esito delle indagini internazionali è fatto più di ombre che di luci - ricorda Silvia Costa, coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni -. E gli studenti e le famiglie non sanno ancora oggi quale scuola superiore li attenderà, a causa della grande confusione sui nuovi licei e istituti professionali. E’ di questa preoccupazione che si sono fatti carico gli assessori regionali all’Istruzione e formazione professionale, indicando al ministro la necessità di una profonda revisione del decreto sulla riforma».