Sivadis 3.

Frenata dei sindacati sulla valutazione dei DS.

Tuttoscuola del 22/9/2005

 

Se non si sbloccherà la trattativa per il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici (il cosiddetto "tavolo ARAN"), scaduto ormai da quasi quattro anni, tutti i sindacati che li rappresentano, confederali e autonomi, minacciano di far mancare la loro disponibilità a sostenere il modello sperimentale di valutazione delle prestazioni dei DS recentemente messo a punto da una commissione mista MIUR-Sindacati-Associazioni professionali per il 2005-2006.

Tornerebbe così in alto mare il cosiddetto "Sivadis 3", terza ed ultima versione del "Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici", profondamente rivisto in quest’ultimo anno: triennalità della valutazione, con scansioni annuali in forma di autovalutazione riscontrabile, collegialità della valutazione ad opera di circa 200 team formati da un dirigente tecnico, uno amministrativo e uno scolastico, selezione, formazione e certificazione delle competenze dei valutatori, messa a regime del sistema a partire dal 2006-2007.

L’accordo su questa impostazione della valutazione, dicono i sindacati, verrebbe meno qualora non si acquisisse, in sede di rinnovo del contratto, la garanzia formale della sua praticabilità. Le modifiche e le novità concordate dovrebbero insomma essere inserite in una nuova formulazione dell’art. 27 del contratto, quello riguardante la valutazione. Ma per ora la trattativa è ferma, e le bozze del nuovo art. 27 finora circolate non vanno nella direzione desiderata (e concordata).

Il Ministero d’altra parte, ha tempi strettissimi per mettere in funzione la complessa macchina organizzativa richiesta dal "Sivadis 3", e non può attendere oltre gli inizi di ottobre. Se si andrà oltre, delle due l’una: o il MIUR attuerà unilateralmente il Sivadis 3, col rischio che i sindacati lo boicottino, oppure, in presenza di ostacoli insormontabili all’attuazione di quel modello, potrebbe rimettere la gestione della materia ai direttori degli Uffici scolastici regionali, che peraltro sono per legge i titolari della valutazione dei dirigenti, compresi quelli scolastici.