Il Consiglio di Stato contro i posti in deroga per il sostegno. da Tuttoscuola del 13/9/2005
Anche il Consiglio di Stato critica l’istituto normativo dei posti di sostegno in deroga e dell’ampio utilizzo di docenti precari che seguono gli alunni disabili a scuola. Nell’esprimere il parere sul Regolamento che dovrà disciplinare l’individuazione degli alunni portatori di handicap nella scuola statale, il Consiglio di Stato ha avuto modo di esprimere perplessità soprattutto sulle disposizioni e sui criteri che attualmente regolano l’assegnazione dei docenti per il sostegno dei disabili. Si tratta di punti critici, messi in evidenza da tempo da Tuttoscuola, relativamente al rapporto di un posto di sostegno ogni 138 alunni iscritti e, soprattutto, alla possibilità di integrare i posti così determinati con altri posti in deroga, di assegnazione annuale e da ricoprire soltanto con docenti a tempo determinato nominati fino al termine delle attività didattiche. La disposizione è stata introdotta otto anni fa dalla legge Finanziaria per il 1998 e non è più stata modificata, anche se nel frattempo il numero di alunni disabili riconosciuti è aumentato di oltre il 38%. Poiché il livello numerico della popolazione scolastica è rimasto invariato, è rimasto stabile l’organico di posti determinato dal rapporto 1 a 138 e, conseguentemente, i nuovi posti sono stati istituiti annualmente quasi tutti in deroga. Annuali e assegnati, senza garanzia di continuità, a docenti precari. L’anno scorso i posti in deroga sono stati oltre un terzo del totale; quest’anno potrebbero raggiungere il 40% di tutti i posti di sostegno funzionanti. Il Consiglio di Stato rileva la necessità di un tempestivo censimento dei disabili inseriti, al fine di razionalizzare le risorse di posti, lasciando intendere che la vecchia norma ha ormai fatto il suo tempo e va rivista con altri criteri che siano più garanti del diritto di tutti i disabili ad un inserimento efficace. |