15 settembre:

un appuntamento decisivo

per il futuro della riforma.

da TuttoscuolaNews N. 210, 12 settembre 2005

 

Forse nessuna scadenza come questa della Conferenza unificata che dovrà esaminare il 15 settembre lo schema di decreto legislativo sul 2° ciclo si é caricata di tanta aspettativa per i possibili effetti politici e istituzionali che potrebbe comportare sulla riforma della scuola.

Non per niente lo stesso ministro dell'istruzione Moratti, nel corso della sua conferenza stampa del 6 settembre ha eluso completamente il problema. C'é un confronto in corso con le Regioni - ha detto a chi le chiedeva chiarimenti sul contenzioso sulla sperimentazione (ipotetica) del 2° ciclo già da quest'anno.

Ha buttato acqua sul fuoco, perché, pur sapendo di non poter ottenere un consenso sul suo progetto, spera che le Regioni, che già avevano richiesto il ritiro dello schema per avviare un vero confronto, non assumano una posizione contraria pesantemente ostile e negativa.

Già cinque regioni hanno formalmente deliberato la non possibilità di sperimentare anche minimamente la riforma sui propri territori da parte degli istituti statali.

Tra le richieste provenienti dagli assessori regionali alla scuola al ministro Moratti, vi é la definizione dei curricula e della natura dei titoli in uscita dai percorsi delle scuole superiori e la loro spendibilità in relazione all'accesso all'università e alle professioni; la definizione di una norma transitoria di passaggio dall'attuale sistema al nuovo; l'individuazione di procedure e criteri, luoghi istituzionali e tempi definiti per assegnare le risorse finanziarie a copertura dell'intero sistema di istruzione e formazione professionale, l'attuazione in tempi certi della riforma del Titolo V della Costituzione, per definire le competenze e il trasferimento delle risorse professionali alle Regioni; l'individuazione delle quote di orario obbligatorio spettante alle Regioni e di quelle spettanti alle singole istituzioni scolastiche.

Queste richieste sono oggetto del confronto su tavoli tecnici che si sta svolgendo in questi giorni in vista del 15 settembre. Potrà essere scongiurata una rottura totale?