IL PIANO DELL’UNIONE

«In cattedra a 30 anni, carriere per merito».

G. Ben. , da Il Corriere della Sera del 27/9/2005

 

ROMA - Dalla A dell’autonomia alla V della valutazione. L’Unione sta lavorando alla riforma dell’Università mentre la maggioranza compie l’ultimo tentativo di far passare il suo progetto, sottoponendolo a ulteriori lifting, che si aggiungono ai numerosi cambiamenti fatti in due anni di difficile iter parlamentare. Il progetto, sotto il profilo tecnico, è stato concepito con l’obiettivo di trovare soluzioni bipartisan. Le idee vengono dai laboratori di Treellle, l’associazione apartitica che si batte per elevare la qualità dei nostri sistemi formativi, di Astrid, l’associazione di studi e ricerche sulla riforma delle Istituzioni che fa riferimento al senatore Franco Bassanini, di Arel, l’agenzia di ricerche legislative di Enrico Letta e di altri pensatoi del centrosinistra. La sintesi politica verrà elaborata in un tavolo dell’Unione dedicato al programma per l’università, coordinato dalla senatrice della Margherita, Franca Bimbi.

«In Italia - spiega il senatore ds Luciano Modica, ex presidente della Crui, uno dei tecnici più ascoltati nell’Unione - serve un’agenzia di valutazione indipendente dal ministero e dalle università che dica quali sono gli atenei che fanno bene il loro lavoro, questo a garanzia delle famiglie e degli studenti. La valutazione non dovrebbe avere una ricaduta diretta sul finanziamento - la competenza e la responsabilità resterebbero del ministro - ma sull’immagine e quindi sulle iscrizioni».

Lo svecchiamento dei professori è un altro dei punti che più stanno a cuore al centrosinistra. Lo slogan è: in cattedra a 30 anni. «Oggi si comincia la carriera dopo i 40 anni e poi, fino alla pensione, non si è più sottoposti ad alcuna valutazione - dichiara Modica -. Noi proponiamo una carriera dove si comincia a insegnare quando si è giovani e si avanza solo per merito».

L’autonomia deve essere potenziata. Ogni ateneo a seconda delle potenzialità si darà una propria organizzazione interna. «Deciderà - dice ancora Modica - se darsi una struttura più vicina a una fondazione privata o a un’istituzione pubblica». Infine la ricerca. Negli ultimi cinque anni, per Modica, è stata sostenuta la ricerca orientata a scapito di quella libera.