Valutazione degli alunni,

i Dirigenti che centrano?

 da Italiascuola del 10/10/2005

 

Nel suo articolo Anna Armone, docente per la formazione dei Dirigenti della Pubblica Amministrazione, sviluppa il tema della valutazione degli alunni alla luce dei cambiamenti ordinamentali degli ultimi anni e delle sostanziali modifiche al sistema della valutazione degli apprendimenti.

L'iter dell'evoluzione normativa parte dal Testo Unico n. 297/1994 e, passando per il Testo Unico 297/1999, il d.p.r. n. 275/1999, il d.lgs. n. 59/2004, giunge alle Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati per la scuola primaria e le Indicazioni nazionali per la scuola secondaria di I° grado.

L'autrice mette in evidenza come, tramite questi passaggi, la funzione dirigenziale sia stata profondamente rivisitata ed ora si identifichi sostanzialmente con attribuzioni 'dirette' (gestione delle risorse finanziarie e strumentali; direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane) e 'strumentali' (promozione delle condizioni per l'attivazione della qualità formativa; organizzazione dell'attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative). In questo senso, il dirigente scolastico è presente negli organi collegiali che si occupano di valutazione (collegio e consiglio di classe), ma la presenza va vista alla luce del nuovo ruolo: il procedimento valutativo appartiene ora - tecnicamente - ai docenti, ed in esso il dirigente non può intromettersi, anche se può agire in un momento precedente questa fase.

Ci sembra che il documento aiuti a fare chiarezza su una materia, quella della valutazione degli alunni dal punto di vista giuridico, a volte poco conosciuta e comunque molto delicata, perchè coinvolge posizioni diverse nella direzione e gestione degli istituti.