La riforma taglia gli organici

alla scuola elementare!

ScuolaOggi del 16/10/2005

 

Il Ministero dell'Istruzione ha avviato, con la nota 3 ottobre 2005 n.1961/DIP/UO4, un'indagine volta a conoscere la consistenza delle classi di scuola primaria suddivise secondo i seguenti orari settimanali di funzionamento: A) classi a 27 ore; B) classi a 30 ore, comprensive delle 3 ore opzionali; C) classi fino a 37 ore, comprensive delle ore assegnate al tempo mensa e dopo mensa; D) classi da 38 a 40 ore, comprensive delle ore assegnate al tempo mensa e dopo mensa.

Oltre a ciò, solo per le classi della tipologia A (27 ore settimanali), viene richiesto di indicare il numero dei gruppi-classe misti, formati da alunni che usufruiscono delle ore opzionali secondo tale modalità.

La nota, nel contesto di una delle tante rilevazioni sul sistema scolastico, afferma che "per gli anni 2004/2005 e 2005/2006, per consentire alle famiglie di acquisire la necessaria consapevolezza in ordine alle nuove opportunità offerte dalla riforma e nel presupposto di assicurare un passaggio graduale ai nuovi assetti orari previsti dall'art. 7 del citato decreto legislativo n.59/04, le quantità orarie, corrispondenti a 27 ore obbligatorie e tre opzionali facoltative, sono state fissate in maniera complessiva e generalizzata in 30 ore settimanali; ovviamente a dette 30 ore, ove ricorrevano le condizioni previste dalle vigenti disposizioni, sono state aggiunte quelle dedicate alla mensa e al dopo mensa, fino ad un massimo di 10 ore settimanali, per un totale di 40 ore settimanali".

Adesso invece, si fa intendere nella nota, il “passaggio graduale" può considerarsi compiuto... ne consegue "l'esigenza di acquisire in tempi brevi gli esiti del monitoraggio quale base di riferimento per la definizione in via previsionale delle consistenze di organico della scuola primaria per l'a.s. 2006/2007".

Si preannuncia quindi l'applicazione di un nuovo modello matematico nell'assegnazione dell'organico le cui conseguenze potrebbero essere l'abolizione della compresenza, la cancellazione del modello di tempo pieno con due insegnanti impiegati nella stessa classe, la necessità quasi generalizzata di utilizzare parte degli insegnanti con spezzoni orari suddivisi su più classi, la creazione delle condizioni di fatto per l'individuazione dell'insegnante prevalente in ogni classe.

Dal punto di vista degli organici ne potrà derivare un taglio del 10-15%.

In realtà, quanto affermato “incidentalmente” nella nota ministeriale in relazione alla necessità di rendere conforme la modalità di definizione degli organici con le disposizioni di legge non trova nella legge alcuna corrispondenza. L'orario settimanale, infatti, non esiste nel D.Lgs. 59/04, il quale stabilisce in 891 ore annue l'orario annuale delle lezioni della scuola primaria e prevede ulteriori 99 ore facoltative ed opzionali nonché fino ad ulteriori 330 ore annue per garantire l'assistenza educativa durante il tempo mensa e dopo mensa.

Nel modello proposto per l'indagine, ad esempio, non potranno trovare corretta collocazione le organizzazioni orarie disposte legittimamente dagli istituti, nell'esercizio della loro autonomia, che concentrano le attività facoltative solo in alcune parti dell'anno scolastico senza distenderle su tutte le settimane di attività didattica; nello stesso modello risulterà ben difficile posizionare le classi che, pur effettuando solamente le 891 ore (27 ore in media a settimana) hanno organizzato la loro attività con uno o due rientri pomeridiani (come avviene in gran parte d’Italia dove la scuola è chiusa il sabato) e che necessitano di un tempo mensa e dopo mensa di 66-132 ore (2-4 ore in media a settimana).

Il senso della nota in realtà, al di là delle osservazioni formali, deve essere ricercato nel completo disinteresse per ogni elemento qualitativo dell’organizzazione didattica, nell’impronta centralistica che trascura le i modelli organizzativi autonomamente e legittimamente attuati dagli istituti, nel lasciar trasparire le grandi difficoltà che la riforma Moratti ha incontrato nella sua attuazione e la prioritaria preoccupazione per la riduzione della spesa che ha caratterizzato l'operato del Ministro fin dal suo insediamento.

Il Ministero, evidentemente, si sta attrezzando in vista della raccolta delle iscrizioni per l’anno scolastico 2006/2007, che avverranno nel prossimo gennaio... Altrettanto dovranno fare i genitori, le scuole e gli enti locali che, nell’ambito delle competenze e dell’autonomia loro attribuite, potranno difendere e progettare insieme offerte di qualità impegnandosi, per quanto possibile, a tutelare l’organizzazione scolastica dai danni difficilmente reversibili che potrebbero derivare dalle burocratiche sforbiciate operate a seguito di una rigida e discutibile applicazione dei modelli orari definiti dal nuovo ordinamento della scuola primaria.