Solo il 14% degli italiani conosce la riforma.

Tuttoscuola, 2 ottobre 2005

 

Secondo un sondaggio condotto dall’ISPO, l’istituto di ricerca guidato dal professor Mannheimer, esperto di casa nella trasmissione di Bruno Vespa "Porta a Porta", le novità introdotte recentemente nel sistema scolastico del nostro Paese sono conosciute soltanto dal 14% degli italiani.

Il dato, presentato da Mannheimer nel corso della puntata della scorsa settimana nella quale è intervenuto il ministro Moratti, sembra particolarmente preoccupante, considerato il fatto che una parte consistente di quel 14% dovrebbe essere costituito, per ragioni statistiche, da soggetti che hanno un diretto contatto con la scuola: insegnanti, altro personale addetto alla scuola, genitori membri degli organi collegiali e così via.

Il campione, rappresentativo delle diverse categorie (età, sesso, collocazione geografica ecc.), era peraltro piuttosto limitato (400 persone di età superiore ai 17 anni). Scarsa attendibilità, o meglio scarsa consistenza, possono quindi avere le percentuali che sono state mostrate, essendo le persone adeguatamente informate solo 56 (il 14% di 400). Ecco comunque le cifre: il 38% dà un giudizio complessivamente positivo alle riforme introdotte dal ministro Moratti. L’80% approva l’introduzione dell’inglese e dell’informatica dalla prima classe della scuola primaria, il 55% vede con favore la possibilità di mandare il proprio figlio a scuola in anticipo, solo il 36% condivide l’abolizione dell’esame di quinta elementare.

Per quanto riguarda il secondo ciclo, il 70% ritiene che la possibilità di passare dal liceo alla formazione professionale e viceversa rappresenti un’opportunità positiva, e il 64% ritiene che l’istituzione del sistema dei licei con molti indirizzi fornirà una preparazione adeguata a chi vorrà iscriversi all’università. Il 47% degli intervistati tuttavia pensa che la distinzione tra licei e formazione professionale finirà per creare studenti di serie A e di serie B.