Tavolo "Fermiamo la Moratti":

la scuola del primo ciclo rifiuta la riforma

Tuttoscuola, 6 ottobre 2005

 

Secondo il cosiddetto "Tavolo Fermiamo la Moratti", del quale fanno parte alcuni partiti e movimenti della sinistra più radicale e la Flc Cgil, la tendenza delle scuole appartenenti al primo ciclo è "a non applicare gli istituti della riforma che snaturano e destrutturano il pezzo migliore della scuola del nostro paese" (www.flcgil.it).

E’ quanto risulta da un’indagine, effettuata dallo stesso "Tavolo", su un campione di 704 istituti scolastici del primo ciclo (il 9% di tutti quelli interessati). Ne emerge che "il 78% di queste scuole non vuole il tutor, il 52% respinge anche il docente prevalente, il 72% tiene unita la classe nelle attività facoltative-opzionali, tentando di rimanere fedeli all’impostazione storica del Tempo Pieno e del Tempo Prolungato, il 64% delle scuole si è appoggiato al Pof (Piano dell’offerta formativa) per mantenere l’impostazione dell’offerta precedente".

Ciò è stato possibile, commenta la Flc-Cgil, "perché grande è stato il movimento ed il moto di protesta contro quei provvedimenti che ha accomunato i docenti, i genitori, gli studenti, i sindacati, a partire dalla Flc-Cgil, le associazioni professionali storiche e di prestigio e buona parte delle istituzioni locali".

Secondo il "Tavolo" tutto ciò è stato fatto "senza mai violare le regole date", perché è la stessa Costituzione che riconosce alle scuole alcune precise prerogative in materia di autonomia in campo didattico e organizzativo. "Diversamente sarebbe stato più difficile sostenere posizioni non coincidenti con le indicazioni ministeriali". Però l’autonomia di cui parla la Costituzione del 2001, sulla scorta della legge 59/1997 (Bassanini 1) e del Decreto legislativo 275/1999 (Regolamento dell’autonomia) si colloca a valle delle leggi, non a monte. E’ un’autonomia funzionale, riguarda il "come", non il "se" applicare le leggi. Se così non fosse, l’Italia non avrebbe un sistema scolastico nazionale unitario, ma una miriade di scuole autonome più o meno autoreferenziali. Non sarebbe un caso unico: è di fatto il modello americano. Basta saperlo.