PROTESTA DEI PRECARI

«Un favore alla Cei assumere i prof. di religione».

Il Gazzettino di Venezia del 22/10/2005

 

Roma
La destra e Letizia Moratti «dopo l' aumento del 40% dei contributi in favore di chi manda i figli nelle scuole private paritarie e dopo aver esentato dall'Ici gli istituti cattolici, pagano un ulteriore pizzo politico alla Cei immettendo in ruolo tutti gli insegnanti di religione cattolica (Irc)». Lo affermano i Comitati degli insegnanti precari riferendosi alle circa tremila assunzioni autorizzate dai ministeri dell'economia e della Funzione pubblica.

«Senza avvertire nessun senso di vergogna, il ministro della repubblica - aggiungono in una nota - continua a smantellare la scuola di stato rendendola sempre più classista, bigotta e privatizzata. In questi anni le ha sottratto scuole dell'obbligo (9,21%), classi (1.206) e cattedre (25.936) nonostante il consistente aumento degli alunni (67.716). Ha contribuito alla diminuzione dei docenti in ruolo di oltre il 15%, (da 770 a 698 mila) e all'aumento dei precari di quasi il 153%, (da 53 a 134 mila). Il tutto, in nome della cosiddetta razionalizzazione della spesa, quella che ha ridotto gli investimenti per l'istruzione dal 4,2 al 3,9% del Pil, realizzando, di fatto, il progressivo disimpegno finanziario statale nei confronti della sua scuola, quella di tutti e per tutti».

I Cip fanno quindi notare che «proprio nell'anno in cui il ministero ha fatto sapere che un milione di studenti, su due e mezzo, ha deciso di 'non avvalersi' dell'insegnamento facoltativo della religione cattolica, la Moratti immette in ruolo tutti e 20 mila i prof di religione, scelti in modo arbitrario e insindacabile dai vescovi. Lo fa proprio all' indomani di una elettoralistica promessa di immissione di 30 mila precari nei prossimi due anni, ovvero meno di un quinto del fabbisogno reale. Uno schiaffo - concludono i Cip - agli oltre centomila insegnanti precari delle materie obbligatorie subordinati, anche quest'anno, al caporalato di stato perché proprio la sua scuola statale continui a offrire un servizio pluralista e di qualità ».

Le tremila nuove assunzioni fanno parte di un pacchetto triennale di oltre 15 mila immissioni in ruolo (di cui 9.229 già effettuate).