SCUOLA E TAGLI
Le famiglie dei disabili
costrette a rivolgersi ai giudici contro il governo,
per veder riconosciuto ai figli
il diritto allo studio.
Il Gazzettino di Venezia
del 23/10/2005
Anffas è fortemente preoccupata perché anche
quest'anno, all'apertura dell'Anno scolastico 2005/2006, sono
ricomparsi i problemi e le paure per tante famiglie di persone con
disabilità sulle condizioni di garanzia del diritto allo studio per i
loro figli. Questo emerge già da diversi giorni, attraverso numerose
telefonate ed e-mail, pervenute allo Sportello Nazionale per
l'integrazione scolastica dell'ANFFAS onlus.
Infatti, la logica della politica adottata da questo governo dei tagli
a tutte le istituzioni preposte all'integrazione e alla presa in
carico delle persone con disabilità, rischia di mettere in seria
difficoltà anche l'attuazione dell'integrazione scolastica da parte
delle Scuole di ogni ordine e grado. Ad Anffas risulta ad esempio non
essere stato assegnato un adeguato organico di insegnanti di sostegno
e di assistenti di base per far fronte al numero crescente di alunni
con disabilità iscritti. Il contingente organico assegnato alle scuole
è lo stesso dell'anno scorso, in media un insegnante ogni due alunni,
insufficiente a rispondere alle reali esigenze di ciascuno.
Le modalità con cui vengono assegnati gli insegnanti di sostegno sono
un posto ogni 138 alunni frequentanti le scuole statali della
Provincia (organico di diritto), questi posti vengono poi assegnati
alle singole scuole secondo le richieste avanzate dai Dirigenti
Scolastici, documentate con Diagnosi Funzionale e corredate di
progetto personalizzato di integrazione. Anffas si chiede come sia
possibile rispettare le indicazioni dei rapporti di sostegno se le
risorse sono insufficienti e il Ministero non permette
l'autorizzazione in deroga di altri insegnanti di sostegno per il
contenimento della spesa pubblica!
Lo scorso anno scolastico 2004/2005, in molte regioni le famiglie si
sono rivolte al Tribunale Civile perché venisse riconosciuto il pieno
diritto allo studio dei loro figli, cui era stato negato un adeguato
sostegno. Ottenendo le ore di sostegno richieste, confermando così le
sentenze di Giudici che si pronunciarono già dal 2002 in vari
Tribunali d'Italia, è stata stabilita, a differenza di quanto deciso
in base alle direttive del Ministero dell'Istruzione, l'assegnazione
di un insegnante di sostegno per ciascun alunno, ristabilendo il
rapporto di uno a uno nei casi di gravità, giudicando il diritto
all'Istruzione un diritto soggettivo inviolabile. Il Giudice poi ha
ordinato all'amministrazione scolastica di assegnare un maggior numero
di ore di sostegno, poiché in presenza di un diritto inviolabile,
l'amministrazione non può esercitare scelte discrezionali, né
comprimere il diritto, ma limitarsi a garantire la realizzazione piena
dello stesso. Questa procedura lo scorso anno ha creato notevoli
difficoltà; quest'anno, in assenza di altri interventi, esiste il
fondato rischio che si riproduca la medesima situazione.
Secondo ANFFAS però quanto accaduto non risolve il problema, né può
diventare una prassi da indicare alle famiglie che si rivolgono allo
Sportello per segnalare le disfunzioni della scuola. Le sentenze
servono a sostenere un diritto nelle situazioni estreme in cui questo
viene negato, ma non possono diventare una routine.
Anffas si augura di continuare a collaborare, come già lo scorso anno
in occasione degli incontri di lavoro dell'INVALSI per la elaborazione
degli indicatori di qualità, sicura di condividere l'interesse e il
desiderio di realizzare una scuola a misura di alunno. Tuttavia, se né
il Ministro, né le Direzioni Scolastiche Regionali, né i Dirigenti
Scolastici risponderanno positivamente, l'unica via possibile rimarrà
quella legale.
Prof.ssa Lilia Manganaro
Consigliere nazionale Anffas Onlus