Fermo a palazzo Vidoni il decreto
che immette nei ruoli dello stato più di 6 mila insegnanti.

Baccini frena sui prof di religione

Chiesto un parere che dia certezza della copertura finanziaria

da ItaliaOggi del 25/10/2005

 

Congelate le assunzioni dei docenti di religione cattolica. Il ministero della funzione pubblica ha giudicato insufficiente il parere inviato a settembre dal dicastero dell'economia circa la sostenibilità finanziaria dell'immissione di 6.154 insegnanti di religione cattolica nei ruoli del personale statale. Il relativo decreto di assunzione è così fermo a palazzo Vidoni, in attesa che il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, rimetta mano alla relazione già inviata dal suo predecessore, Domenico Siniscalco. L'operazione finanziaria deve essere chiara, chiari i parametri di sostenibilità. Con questa richiesta, il dicastero guidato da Mario Baccini ha rispedito la palla al mittente. Lumi potrebbero però arrivare già questa settimana. Se così fosse, il decreto potrebbe essere varato dal prossimo consiglio dei ministri per essere poi portato alla firma del presidente della repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Si tratta della seconda tranche di assunzioni a tempo indeterminato di prof di religione. La prima, di circa 9 mila insegnanti (il contingente complessivo previsto dalla legge è di 15.383), è stata autorizzata lo scorso anno e ha prodotto i suoi effetti questa estate. Esperite le prove del corso-concorso, i docenti delle regioni in cui le liste erano pronte a fine agosto sono entrati nei ruoli con decorrenza giuridica dal 1° settembre.

La nuova tranche, di oltre 6 mila insegnanti, sarà ripartita a metà tra quest'anno, decorrenza solo giuridica e non economica da settembre 2005, e l'altra metà dal prossimo anno. Ad oggi, il 90% degli studenti delle scuole statali sceglie di seguire l'ora di religione (il 95% nella scuola primaria che diventa l'85% alle superiori).

La legge n. 186/2003, che ha dettato le norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica, e la conseguente immissione nei ruoli dello stato, aveva previsto a decorrere dal 2004 uno stanziamento a copertura dell'operazione di 19,289 milioni di euro ´ mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2003-2005, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente ”Fondo speciale” dello stato di previsione del ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2003, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca'. Ed è proprio in riferimento a questa disponibilità che il ministero della funzione pubblica vuole vederci chiaro prima di dare il via libera al provvedimento. Provvedimento che è stato, ed è, criticato da molti sindacati, prima fra tutti la Cgil, la quale ha puntato il dito in particolare contro la norma di salvaguardia. Ossia la previsione della legge n. 186 che in caso del venir meno del nullaosta dell'autorità ecclesiastica all'insegnante di religione, già assunto a tempo indeterminato, questi possa transitare automaticamente su altra cattedra di ruolo. Una previsione che potrebbe far scontare alle casse dello stato le scelte della Chiesa cattolica, a discapito di altre situazioni di precarietà.