Il tutor nel 2° ciclo:

una chimera, una sfida o possibile realtà?

Tuttoscuola, del 12/11/2005

 

Ma che fine ha fatto il tutor? C’è chi lo dà per desaparecido, scomparso dai nuovi ordinamenti, relegato a semplice memoria d’archivio e niente più; ma c’è anche chi con qualche mediazione con gli insegnanti lo fa sopravvivere in attesa di sentenze definitive che non arrivano mai.

Di certo il tutor del 1° ciclo è ormai diventato ostaggio della contrattazione sindacale (bloccato al tavolo della trattativa dal 30 agosto 2004) e difficilmente sarà posto in libertà, nemmeno condizionata, entro il 2005 o prima della scadenza (quasi certamente anticipata) del mandato del ministro Moratti, attesa in lizza per la fascia tricolore a Milano.

Eppure, nonostante ciò, si affaccia ora il fratello gemello, il tutor per il 2° ciclo d’istruzione nei licei che verranno (forse) dal 2007-2008.

Lo ripropone l’articolo 12 del decreto sul secondo ciclo, che ricalca quasi fedelmente la dizione utilizzata per la scuola primaria (art. 7 del decreto legislativo 59/2004) e quella per la scuola secondaria di I grado (art. 10 dello stesso decreto).

È previsto quindi che il docente tutor, appositamente formato, svolga funzioni di coordinamento delle attività, di orientamento degli studenti, di cura della documentazione per il portfolio, di relazione con le famiglie. Si prevede, come nel 1° ciclo, che operi con l’apporto degli altri docenti.

Non si dice nulla invece del rapporto con il territorio (una previsione per il tutor del 1° ciclo considerata un po’ eccessiva) e non si afferma più che eserciti l’incarico per l’intero corso (cinque anni) come è previsto nel 1° ciclo ma non considerato dalle norme sulla mobilità.