Secondo ciclo/4

Ma la sperimentazione è opportuna?

Tuttoscuola del 18/11/2005

 

Proprio l’importanza di questi problemi e la necessità anche giuridica di trovare una condivisa compatibilità tra il comma 13 dell’art. 1 del dlgs. e il resto del decreto stesso avvalora la disponibilità manifestata dal ministro Moratti a trovare un modo per impedire che i percorsi liceali istituiti dallo Stato, soprattutto quelli con indirizzi e quindi con pretese para-professionali, si avviino senza la contemporanea disponibilità dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale affidati alla responsabilità delle regioni.

Sarebbe grave, infatti, spingere a forza l’80 o il 90% dei giovani verso i percorsi liceali per loro natura lunghi e comunque teorico-astratti, perché esigono il completamento universitario, a causa della mancata chiarezza sull’impianto ordinamentale del sistema dell’istruzione e formazione professionale e soprattutto a causa della mancata attivazione dell’offerta formativa di questo sistema per i giovani dai 14 ai 23 anni o comunque per i giovani che, a 18 anni, intendono inserirsi nel mondo del lavoro e fare poi carriera in questo lavoro, ritornando successivamente ad acquisire diplomi superiori e/o di alta formazione appunto nel sistema dell’istruzione e formazione professionale superiore.

In questo contesto, sembra ancora meno opportuna l’eventuale intenzione di sollecitare dal basso un inizio di sperimentazione della riforma ed in particolare dei percorsi con indirizzi fin dal 2006-2007, ponendo, strumentalmente, l’accento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche.