Uno straniero

ogni dieci alunni al Nord

e uno ogni duecento al Sud:

l’Italia multietnica.

Tuttoscuola del 5/11/2005

 

Erano poco più di 50 mila dieci anni fa ed ora sono sette volte tanto, cioè più di 360 mila, secondo gli ultimi dati relativi all’anno scolastico 2004-2005 pubblicati dal ministero dell’Istruzione (www.istruzione.it). Parliamo degli alunni con cittadinanza non italiana che negli ultimi anni stanno registrando sistematicamente una quota di incremento annuo che oscilla tra le 50 e le 60 mila unità, facendo ritenere che già l’anno prossimo la loro presenza si avvicinerà al mezzo milione di unità.

Provengono da 187 Paesi diversi, ma prevalentemente sono albanesi, marocchini, rumeni, cinesi e serbi, distribuiti su tutti gli ordini di scuola (statale in prevalenza per una quota del 90,6%).

Se si confronta il tasso di incidenza (4,20%) sull’intera popolazione scolastica, messo a confronto con le situazioni dei principali Paesi europei a forte presenza straniera, si può pensare che l’Italia sia ancora lontana dai livelli europei, ma non è così, perché la distribuzione straniera nel nostro Paese è fortemente differenziata, al punto che nelle regioni del Sud e delle Isole l’incidenza arriva a malapena all’1%, mentre in quelle del Nord Est è mediamente del 7,38%.

Più precisamente le regioni che hanno i più elevati tassi di incidenza di livello europeo (e oltre) sono l’Emilia Romagna (8,40%), l’Umbria (7,81%) e le Marche (7,06%).

Il Comune capoluogo con la più alta incidenza di alunni stranieri è Milano (11,58%); le province con l’incidenza più alta sono, nell’ordine, Mantova (10,87%), Reggio Emilia (10,39%) e Piacenza (9,89%): praticamente uno straniero ogni dieci alunni.

L’istituto scolastico con la più elevata incidenza, salvo smentite, il comprensivo di Luzzara (Reggio Emilia) che, come segnalato a suo tempo Tuttoscuola, ha attualmente una presenza complessiva di alunni stranieri pari al 35% dell’intera popolazione scolastica frequentante (in pratica uno straniero ogni tre alunni iscritti).