Quasi pronta la legge sulla dislessia. Tuttoscuola, 29 novembre 2005
Il Senato discute in questi giorni, in una rara condizione di condivisione tra maggioranza e opposizione, il disegno di legge AS 1838 sulla dislessia. La proposta di legge, presentata dai senatori Basile (Forza Italia), Monticone (Margherita) e da altri esponenti dei diversi gruppi parlamentari, intende riconoscere la dislessia (disturbo del leggere), la disgrafia (disturbo della scrittura) e la discalculia (disturbo del calcolo) come causa di difficoltà specifica di apprendimento (DSA). Secondo l’AID, Associazione italiana dislessia, la dislessia colpisce il 5% degli italiani, cioè poco meno di 3 milioni di persone. La scuola è il settore in cui le DSA si manifestano per prime, ed è anche il settore, non l’unico, che secondo il disegno di legge, dovrà maggiormente essere interessato ad iniziative di informazione, formazione del persone, diagnosi e riabilitazione, azioni mirate. Le misure di intervento in ambito scolastico dovranno, secondo la proposta, favorire una didattica individualizzata, coltivare negli alunni una struttura positiva di apprendimento, cercare di prevenire il fallimento scolastico ed esistenziale, prevedere accorgimenti di carattere dispensativo e compensativo. Il disegno di legge prevede che le difficoltà specifiche di apprendimento non possono essere assimilate, in alcun modo, all’handicap. Questa disposizione potrebbe modificare molte situazioni scolastiche attuali per le quali, a causa di una diagnosi di dislessia, l’amministrazione scolastica assegna annualmente docenti di sostegno. |