Integrazione scolastica:

la garantisce anche

la riforma della scuola superiore .

I decreti delegati sulla formazione dei docenti fanno esplicito riferimento all’integrazione, grazie anche all’intervento delle associazioni che aderiscono alla Fish. Ora è necessaria una riunione urgente dell’Osservatorio ministeriale.

Salvatore Nocera, Superabile del 2/11/2005

 

Anche i decreti delegati sulla formazione dei docenti e sulla scuola secondaria di secondo grado  recano un espresso riferimento all’integrazione scolastica.

In verità la prima bozza di questi ultimi due decreti delegati, approvati dal governo il 17 ottobre 2005, non facevano alcun riferimento esplicito all’integrazione scolastica.

 

Di ciò si sono immediatamente lamentate le associazioni aderenti alla Fish, che hanno inviato numerose lettere al ministero dell’Istruzione e nel luglio del 2004, in occasione di una riunione dell’Osservatorio sollecitarono l’Osservatorio stesso a fare propria ufficialmente questa richiesta.

 

Il sottosegretario, Valentina Aprea ed il dir. gen. Mariolina Mo’ioli, che coordinano l’Osservatorio, si impegnarono pubblicamente a rendere operativa questa richiesta.

Sino a qualche settimana fa, dato anche il succedersi di numerose bozze del testo sulla riforma del secondo ciclo, non si riusciva a capire se la promessa fosse divenuta norma.

Adesso, pubblicato il testo dei due decreti delegati, abbiamo la certezza,  e ne prendiamo atto con molto piacere, che ci sono due incisi nel testo che fanno esplicito riferimento all’integrazione scolastica. E non poteva essere diversamente, dal momento che la legge delega n. 53/03, fra i suoi principi ai quali dovevano rifarsi i decreti delegati, riporta espressamente anche quello dell’integrazione scolastica di cui alla L.n. 104/92; senza l’esplicitazione nei decreti delegati, si sarebbe potuto dubitare della loro legittimità costituzionale, per mancato rispetto della legge di delega. Adesso non vi sono più dubbi e, pur trattandosi di piccolissimi riferimenti testuali, ne prendiamo atto con molta soddisfazione e prendiamo atto con piacere che il ministero dell’Istruzione ha confermato un orientamento legislativo ultratrentennale.

 

Ecco il testo del decreto sulla formazione dei docenti:

 

ART 2

1……….

2………

3. Per la formazione degli insegnanti della scuola secondaria di primo grado e del secondo ciclo le classi dei corsi di cui al comma 2, lettera a), sono individuate con riferimento all'insegnamento delle discipline impartite in tali gradi di istruzione e con preminenti finalità di approfondimento disciplinare. I decreti stessi disciplinano le attività didattiche attinenti l'integrazione scolastica degli alunni in condizione di handicap…..;

 

Risulta importante la collocazione del riferimento, cioè nella parte concernente la formazione iniziale di tutti i docenti che si svolge nell’ambito della laurea triennale. (La specializzazione per il sostegno verrà acquisita solo da quei docenti che , frequentando la  successiva   laurea biennale specialistica, vorranno frequentare le apposite semestralità, che dovranno essere quantitativamente e qualitativamente congrue).  Cioè tutte le discipline impartite  durante la laurea triennale, concernenti la didattica, dovranno  prevedere aspetti dell’integrazione scolastica, che verranno studiati da TUTTI I DOCENTI, cioè non solo quelli per il sostegno, ma soprattutto quelli curricolari, che attualmente non studiano meppure una parola sull’integrazione scolastica. Ciò ha sino ad oggi, tranne rare eccezioni, determinato una totale delega da parte loro nell’impostazione, gestione e verifica del progetto didattico d’integrazione ai soli docenti per il sostegno.            

Inutilmente il Miur con due circolari , nota m. prot. N. 4088/02 e c.m.n. 78/03 aveva insistito per corsi di  aggiornamento su questi temi rivolti ai docenti curricolari; tali corsi non venivano frequentati con la motivazione che un aggiornamento presuppone una formazione iniziale da aggiornare. Né miglior esito ha avuto la n.m.n. prot. 4798/05 che punta invece sulla programmazione che è obbligatoria per tutti i docenti, in base all’ultimo CCNL del 26/7/03. I  pochi incontri che si sono svolti, anche a causa della mancata diffusione di questa circolare diramata,  solo per vie interne all’amministrazione, durante le ferie estive, hanno rilevato lo scarso coinvolgimento dei docenti curricolari, che ribadivano di non avere alcuna formazione iniziale su questi argomenti.

           

Adesso, i nuovi docenti potranno svolgere pienamente le loro funzioni programmatorie, avendo ricevuto istituzionalmente una formazione iniziale sufficiente potendola rafforzare, come loro diritto all’aggiornamento in servizio, principio ribadito dal nuovo decreto delegato.

Per i docenti curricolari attualmente in servizio, sarà necessario che il Miur imposti un apposito tavolo di lavoro coi sindacati per garantire modalità valide di aggiornamento in servizio che  li metta in condizione di poter partecipare pienamente con cognizione di causa alla programmazione degli interventi didattici anche per  l’integrazione degli alunni con disabilità.

Adesso sarà necessario che in tutti i decreti ministeriali, del presidente del Consiglio ed i tutti i regolamenti universitari, previsti da questo decreto delegato per attuarne le norme, sia esplicitato un congruo numero di ore disciplinari specifiche e che tali discipline riguardino specificamente la pedagogia speciale e la didattica dell’integrazione scolastica.

Anzi a tal proposito, fin da ora, si chiede al Miur che voglia al più presto convocare una riunione dell’Osservatorio per conoscere quali sono gli orientamenti in dettaglio  che il Miur vorrà adottare  da subito.

Certamente di ciò si parlerà sia nel prossimo  convegno internazionale organizzato dal centro studi Erickson a Rimini dall’11 al 13 novembre prossimi, sia nel seminario riservato ai referenti regionali e provinciali per l’integrazione scolastica ed alle associazioni presenti nell’Osservatorio, organizzato dal Miur a Sorrento dal 28 al 30 novembre prossimi.

Il riferimento all’integrazione contenuto nel decreto delegato sulla riforma del secondo ciclo di istruzione è forse ancor più importante. Infatti, data l’impostazione nuova data  dalla riforma ai due cicli , quello dei licei e quello dell’istruzione e formazione professionale, taluni avevano sospettato che il Miur volesse escludere gli alunni con disabilità dal ciclo dei licei, mandandoli tutti o quasi alla formazione professionale, che non è più di competenza statale, ma regionale. Anche questa eventuale deriva sarebbe stata incostituzionale, stante la fondamentale sentenza n. 215/87 della Corte costituzionale che ha sancito il diritto pieno ed incondizionato di tutti gli alunni con disabilità a frequentare le scuole superiori.

L’inciso , contenuto nel testo del decreto, fuga ogni dubbio.

Ecco il testo :

Articolo 31
(Norme finali e abrogazioni)

1.1. Sono fatti salvi gli interventi previsti per gli alunni in situazione di handicap dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104 e successive modificazioni.

Può , a prima vista, apparire riduttivo il riferimento ad una norma tanto importante, inserito nell’ultimo articolo concernente le norme “finali e le abrogazioni”. Ma è avvenuto così pure per il decreto legislativo n. 59/04 e la cosa è sufficiente  a garantire la costituzionalità del decreto, che avrebbe potuto essere censurato di illegittimità costituzionale per mancato rispetto del principio contenuto nella legge di delega.

Adesso sarà importante verificare come verrà  concretamente  garantito ed attuato questo principio negli atti applicativi ministeriali, dal momento che gli allegati al decreto, concernenti “ il profilo dello studente al termine del secondo ciclo di istruzione” (allegato A), il profilo degli studenti  al termine della frequenza dei licei (all. B), gli obiettivi specifici di apprendimento e di formazione (all. C).

In questo ultimo allegato, nel paragrafo che parla del passaggio dagli obiettivi specifici a quelli formativi, c’è un espresso riferimento agli alunni con disabilità. Ma ciò non è sufficiente, perché i contenuti dei tre documenti sono stati chiaramente pensati  senza alcun riferimento agli alunni con disabilità intellettiva, che non potranno certo realizzare pienamente questi obiettivi. Sarà opportuno che il Miur appronti un gruppo di lavoro con le Associazioni dell’Ossrervatorio, come è avvenuto per la valutazione degli apprendimenti .

Anche per questo si insiste in una urgente riunione dell’Osservatorio, che permetta di dare attuazione completa alle indicazioni  date nei decreti delegati dal sottosegretario Aprea, dalla direzione generale dello studente e dall’Ufficio legislativo, che sono state apprezzate dalle associazioni e che lo saranno pienamente quando verranno emanate le norme amministrative applicative nel senso richiesto.

 

Roma 31/10/05