Il punto

Come Garantire Il Lavoro Dei Dirigenti.

ItaliaOggi del 22/11/2005

 

Il contratto dei dirigenti scolastici è emblematico della scorrettezza del governo nel campo delle relazioni sindacali. Scaduto a fine 2001, si sta chiudendosi solo alla scadenza del quadriennio di vigenza 2002-2005. Per quattro anni, infatti, il governo si è rifiutato di inviare la direttiva all'Aran e non ha stanziato le risorse per realizzare l'equiparazione alle altre dirigenze (promessa in campagna elettorale 2001). Solo il 16 novembre scorso è stato firmato l'atto di indirizzo per il biennio economico 2004-2005. Le trattative aperte a maggio 2005 sono state interrotte perché l'esecutivo non ha rispettato gli impegni presi verso i dirigenti scolastici. Su questo non siamo rassegnati e il 25 novembre lo sciopero di un'ora dei dirigenti è un richiamo anche al ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, che ha detto ai confederali, il 27 settembre e il 12 ottobre, di voler proporre lo stanziamento di risorse in Finanziaria 2006 per l'equiparazione retributiva alle altre dirigenze. Finora non abbiamo visto nulla.
Sul piano normativo la FlcCgil, insieme con Cisl scuola e Snals, sta portando avanti un impegnativo confronto sui punti più qualificanti che attengono alla tutela degli autonomi poteri del dirigente scolastico e alla tutela della specificità di questa dirigenza, preposta a un ente autonomo quale è la scuola.

Il punto vero del confronto contrattuale è il seguente: come rigettare il tentativo di mettere sotto controllo il dirigente di scuola attraverso gli incarichi, le sanzioni disciplinari, una valutazione arbitraria. Innanzitutto, sosteniamo che a questo vada riconosciuto un ruolo speciale che gli deriva dal rango costituzionale assunto dall'autonomia scolastica. Da ciò la necessità di escludere qualsiasi richiamo alla legge Frattini e di conseguenza la necessità che il conferimento degli incarichi sia un procedimento con un dirigente scolastico protagonista in quanto esponente della comunità scolastica e del Pof che ha contribuito a costruire.

In secondo luogo rifiutiamo qualsiasi possibilità di introdurre sanzioni disciplinari per il semplice motivo che tale istituto non è previsto per nessuna dirigenza. Inoltre vogliamo che la valutazione sia snella, non cartacea, pluriennale, fatta da un nucleo che veda la presenza di un dirigente scolastico con mandato temporaneo e non rinnovabile.

Altro tema di confronto sono gli incarichi aggiuntivi: essi sono pagati male (solo al 30% alcuni o irrisoriamente come le reggenze), tardi (dopo tre anni) o per niente (le commissioni di esame di licenza o l'educazione degli adulti ); occorre porre rimedio a questo stato di cose. Allo stesso modo abbiamo posto all'attenzione del tavolo la questione della perequazione retributiva dei neoimmessi in ruolo penalizzati al momento del passaggio alla dirigenza. E abbiamo posto la necessità di liberalizzare o ampliare la mobilità dalla scuola di base alla superiore o viceversa. L'assicurazione, infine, deve comprendere il danno erariale, cosi come sul licenziamento non accetteremo niente di meno di quello che è previsto per le altre dirigenze: un eventuale comitato dei garanti che esprima parere vincolante e un contratto garantito contro ogni arbitrarietà.