Abrogare o emendare

la riforma Moratti/2.

Il fronte del no.

Tuttoscuola del 15 novembre 2005

 

A fronte della linea di convergenza Margherita-DS si è evidenziata da tempo una linea abrogazionista, all’interno dell’Unione, che accomuna Rifondazione comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, la minoranza di sinistra dei DS, i verdi e, a livello sindacale, la CGIL scuola.

Una coalizione variegata, ma ben decisa a chiedere l’abrogazione della riforma Moratti e il ritorno allo status quo ante nella forma del ripristino della legge n. 30/2000 (riforma Berlinguer), con l’ approvazione di una nuova legge che prolunghi l’obbligo scolastico per tutti fino a 18 anni.

La divaricazione, ormai netta, tra i due schieramenti all’interno dell’Unione costituisce certamente un problema per il candidato presidente Prodi, chiamato a fare sintesi delle diverse posizioni su un tema cruciale per lo sviluppo del Paese.

Considerate le posizioni assunte dalla Margherita e dai DS, comunque, e la necessità di allargare il consenso tra gli elettori moderati, la soluzione più probabile è che l’Unione si presenti in campagna elettorale con un pacchetto comprendente profonde modifiche non tanto della legge n. 53 quanto dei suoi decreti legislativi, che in molte parti non sono ritenuti coerenti con i contenuti della legge di delega e con le nuove competenze riconosciute allo Stato ed alle Regioni dalla legge costituzionale, n. 3/2001.