Edifici troppo vecchi.

Il 50% degli istituti supera i 40 anni

da ItaliaOggi dell'1/11/2005

 

Il patrimonio edilizio delle istituzioni scolastiche versa in condizioni allarmanti. Quasi il 50% di questi edifici è stato costruito prima del 1965 e solo il 5% circa ha visto la luce negli ultimi 15 anni. Insomma strutture vecchie e non adeguate alle nuove norme perché realizzate con criteri e materiali diversi da quelli previsti dall'attuale normativa. È un dossier sullo stato dell'edilizia scolastica messo a punto dalla Cgil scuola che dà conto della situazione in cui versano gli edifici scolastici del nostro paese. Scorrendo il testo si legge che oltre 4.500 di queste strutture hanno una destinazione d'uso diversa da quella per la quale sono state costruite: si tratta infatti per lo più di stabili in affitto impropriamente adibiti a uso scolastico. Considerata l'età degli immobili si rileva nel 16,38% dei casi la presenza dell'amianto nelle strutture. Ma non si tratta solo di questo. La stima è che circa il 33% degli edifici ha bisogno di una manutenzione urgente. E questi numeri crescono ancora di più quando si tratta della gestione delle emergenze. Il 90% degli edifici ha ingressi che non dispongono di standard di sicurezza attuali; il 91% non ha l'ingresso facilitato per i disabili; nel 70% dei casi non esistono gradini antiscivolo; il 20% circa non ha porte antipanico. Inoltre oltre il 73% delle scuole non è in possesso del certificato di prevenzione degli incendi e molti non hanno mai fatto prove d'evacuazione e potrebbero non essere in grado di far fronte a eventuali situazioni di emergenza. Anche per quanto riguarda l'ubicazione, spesso legata alla particolarità geologica del nostro territorio o alla vicinanza ad aree industriali, i dati mostrano un quadro piuttosto sconfortante: il 33% circa degli edifici scolastici sono situati in località ad alto rischio sismico; il 15% sono collocati vicino alle antenne emittenti radio; quasi il 13% sono in prossimità di aree industriali. Ma non solo da problemi strutturali è afflitta la situazione delle scuole italiane ma anche da questioni che riguardano la gestione di situazioni di emergenza.
Negli istituti scolastici per il 2004 sono stati denunciati all'Istituto nazionale lavoratori (Inail) oltre 90 mila casi di alunni infortunati, circa il 10% in più rispetto all'anno precedente. Le cause sono riconducibili a diversi fattori che vanno dalle condizioni dell'ambiente di lavoro all'uso improprio di materiali, dalle attrezzature inadeguate a comportamenti sbagliati. Questo perché ancora molte scuole non hanno steso il documento della valutazione dei rischi e non è presente un responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Lo scenario descritto dall'organizzazione sindacale, del resto confermato anche da precedenti rilevazioni (Eurispes, Cittadinanza attiva), testimonia una realtà che come sostiene la Cgil va affrontata a cominciare dall'individuazione delle competenze e dal reperimento delle risorse economiche. Il dossier denuncia che per il 2005 non ci sono stati finanziamenti in tal senso e che nella ipotesi di legge finanziaria non siano previste risorse, il che produrrebbe il tramonto e la fine della legge 23/1996 relativo al sostegno programmato dell'edilizia da parte dello stato.

E ancora si protesta che negli ultimi tre anni l'impegno dello stato ha coperto solo il 15% del totale degli investimenti effettuati dai comuni e dalle province. Il governo, conclude il dossier della Cgil, e il ministero ´dovrebbero tenere bene a mente che non si tratta di un optional ma di un obbligo sancito dalla stessa Costituzione'.