Nel dossier di Micromega

Il giallo del doppio documento.

la Repubblica del 3/11/2005

 

C´è un giallo nell´affaire Darwin/Moratti. A raccontare quella che viene definita una "vicenda kafkiana" è un dossier dell´ultimo numero di MicroMega. Tutto comincia con la "scoperta", lo scorso anno, che dai programmi delle scuole riformate spariva di fatto l´evoluzionismo. Dopo una serie di proteste però il Ministro fece marcia indietro e nominò (il 28 aprile 2004) una commissione ad hoc presieduta da Rita Levi Montalcini, composta da Carlo Rubbia, don Roberto Colombo, responsabile del laboratorio di Biologia e genetica umana dell´Università Cattolica di Milano, Vittorio Sgaramella, professore di Biologia molecolare all´Università della Calabria. Il documento conclusivo della commissione - scrive Telmo Pievani su MicroMega - viene consegnato il 23 febbraio 2005 dalla Montalcini al ministro che «ne dà subito notizia in un comunicato in cui esprime viva soddisfazione per la collaborazione degli illustri studiosi e informa di averlo già trasmesso alla struttura amministrativa affinché provveda ad integrare i piani di studio della scuola primaria e secondaria in primo grado in base alle riflessioni fornite».
Il manoscritto però, una volta inglobato negli uffici di viale Trastevere a Roma, diventa un mistero. Segretarie che parlano di smarrimenti temporanei, deviazioni verso svariati dipartimenti fino al "ritrovamento" presso la direzione generale per gli ordinamenti didattici; il responsabile, dottor Silvio Criscuoli, sostiene che il documento è solo una bozza amministrativa e che riguarda marginalmente la vicenda "evoluzione". E qui - continua MicroMega «scopriamo che non solo l´evoluzione è il tema centrale del documento ma che ne esistono almeno due versioni, la seconda delle quali, in ordine temporale, presenta alcune significative correzioni di rotta». MicroMega pubblica la versione completa dell´atto della commissione, le "censure" che compaiono nella seconda versione «di cui al ministero nessuno vuole assumersi la responsabilità» e il secondo paragrafo che non è stato tagliato ma completamente rifatto. Tagliata la parte sul dibattito parlamentare seguita alla "riduzione" nei programmi scolastici dei fenomeni evolutivi della biologia, saltate le frasi sul «ruolo delle scienze come componente essenziale della cultura umana e in particolare il principio che la responsabilità di indicare che cosa insegnare delle scienze tocchi agli scienziati e ai pedagogisti come e, a entrambi, quando». Il paragrafo Lo studio dell´evoluzione che si occupava della storia del darwinismo, sottolineando la necessità che nelle scuole si deve insegnare l´evoluzione altrimenti non si capiranno la biologia, la medicina, la cultura prima viene "corretto", poi soppresso e sostituito con il "bis", un piccolo trattato burocratico (ci sono continui rimandi a decreti legge e allegati) di indicazioni pedagogiche nel quale comunque si riconosce che «abolire l´insegnamento dell´evoluzione nelle scuole primarie significherebbe non apportare una completa formazione culturale dei giovani nel loro periodo più formativo». Anche la voce "raccomandazioni generali" nella versione "fantasma" è stata cambiata. Il punto 1 da La scienza è una delle forme più alte della cultura umana" diventa Le scienze hanno un ruolo essenziale nei processi produttivi; il 2 Universalità delle caratteristiche essenziali del pensiero e della prassi scientifica è Il metodo delle scienze è uno strumento universale della realtà empirica: i giovani devono imparare ad esaminare i dati acquisiti dalle materie scientifiche, correlandoli a ipotesi e teorie; il 3 e 4 Responsabilità della scienza, Essenzialità dell´evoluzione al fenomeno vita sono Lo studio dell´evoluzione è essenziale per una visione olistica del fenomeno vita.