Secondo ciclo/3

La contraddizione del decreto.

Tuttoscuola del 18/11/2005

 

Quando, tuttavia, si vanno a leggere i quadri orario e i piani di studio dei tre licei con indirizzi, il liceo artistico, quello economico e quello tecnologico, ma soprattutto degli ultimi due, non si fatica a riconoscere che il vero obbiettivo (su pressione congiunta di Confindustria e sindacati confederali) consiste nel farli apparire come i veri eredi degli istituti tecnici e professionali quinquennali. Un modo, in fondo, per impedire che le regioni pensino sul serio alla progettazione di un’istruzione e formazione professionale secondaria e superiore degna di questo nome, e per mantenere sotto l’egida centralistica del Ministero dell’istruzione un settore formativo che la Costituzione e la legge n. 53/03 disponevano invece dovesse fortemente radicarsi sui territori e sulle reali dinamiche economiche dei diversi distretti industriali del paese.

Il risultato è che si chiamano licei percorsi di studio che non sono liceali e, al contempo, si spacciano questi licei, senza che lo siano, per più adeguati sostituti dei percorsi tecnici e professionali. Tanto più che non rilasceranno titoli di studio immediatamente spendibili sul mercato del lavoro.