Sanatoria per presidi  incaricati:

soddisfatta  la  maggioranza, contrari i sindacati

da TuttoscuolaNews  N. 190, 21 marzo 2005

 

"Con l'approvazione del decreto  legge  omnibus  (n.  7/2005)  si  è raggiunto l'obiettivo di sanare la delicata situazione del  precariato dei dirigenti scolastici". È soddisfatto l'on. Paolo Santulli (Forza Italia)   per  l'approvazione  della  "sanatoria"  per  il  cosiddetto precariato della  dirigenza  scolastica;  lo  sembrano  molto  meno  i sindacati della scuola.

È stato approvato il mantenimento nelle  graduatorie  di  merito  del corso-concorso riservato di tutti i  candidati  ammessi  con  riserva.

Inoltre, i  presidi  incaricati  avranno  un  corso  concorso  a  loro riservato oltre ad essere confermati negli incarichi fino a quando non sarà definitivamente espletata la procedura concorsuale. A corredo di tale norma  è  stato  previsto  che  dall'inizio  del  prossimo  anno scolastico non verranno più  assegnati  incarichi  di  presidenza  ma verranno attribuiti soltanto incarichi di reggenza.

Della sanatoria si dichiarano  totalmente  insoddisfatti  i  sindacati confederali della scuola che avevano già  evidenziato  il  fatto  che alla base della sanatoria vi fosse una situazione di non  legittimità dei candidati ammessi con riserva  al  corso  concorso  riservato  per mancanza (riconosciuta) dei requisiti di ammissione.

Il   rischio  concreto  è  che  ora  altri  esclusi  invochino  nuove sanatorie.

 

 

di chi la colpa?

Anche in questo caso non bisogna prendersela con i presidi incaricati che chiedono concorsi riservati o nomine "ope legis". Fanno il loro interesse. E’ il Governo e l’amministrazione del Miur che sono responsabili in quanto hanno creato situazioni di precarietà che poi sono state congelate a vantaggio di chi "è già dentro" e a svantaggio della qualità del servizio e dei docenti giovani e competenti che "stanno fuori".

Si sta dando soluzione a un "caso" che poteva essere del tutto marginale e contenuto, ma che è andato crescendo per la mancata indizione, nonostante le procedure nel luglio del 2001 fossero già definite, di un unico bando di concorso per dirigenti scolastici per la copertura di tutti i posti che comunque si sarebbero resi vacanti nel triennio di riferimento (2001-2003, ampiamente superato), al quale avrebbero avuto accesso tutti i docenti, con il limite del 50% dei posti riservati ai presidi incaricati.

Viceversa, il Governo, a suo tempo, ha scelto di adottare procedure separate e differite, dando la precedenza, come da promessa elettorale, al concorso riservato, mentre per l’ordinario ancora non è stata fissata la data di svolgimento della prova scritta e, cosa ancora più grave, è stato messo a concorso un numero di posti determinato in modo del tutto arbitrario.

Il provvedimento di conversione del decreto legge omnibus tornerà ora al Senato per la definitiva approvazione. Nonostante in questa fattispecie non esistano situazioni di precarietà (tutti sono titolari di un contratto a tempo indeterminato come docenti), non sono molte le speranze che prevalga il principio per cui i posti di dirigenti di ruolo vanno coperti mediante concorso aperto a tutti e dunque mediante selezione di merito e non per concorso riservato.