Sanatoria a tappe, i sindacati cauti.

Chi verrà scelto dovrà comunque rinunciare a uno stipendio ridotto.

Scuola, quattromila precari in corsa.

Insegnanti in fibrillazione per l’ipotesi di assunzione. C’è chi ha 45 anni .

di Selenio Canestrelli, da Il Messaggero del 3 Marzo 2005

 

PERUGIA - Precari della scuola umbra, tutti sperano nelle assunzioni, anche se con uno stipendio ridotto e tra cinque anni. Se agli annunci del ministero dell’Istruzione dovessero seguire atti concreti, quasi 4 mila tra nuovi e storici insegnanti precari presenti nelle graduatorie provinciali potrebbero ottenere, dopo anni e anni di insegnamento, una vera e tanto attesa cattedra. In prima fila ci sono loro, quei precari che sulle spalle hanno oltre 10-15 anni di insegnamento e che ora sono ricompresi in una fascia di età media di 40-45 anni. Centinaia e centinaia di prof in bilico da sempre, che potrebbero sperare in una sistemazione, a costo di rinunciare anche agli scatti di carriera. Ma non saranno i soli.

Per ora non è stata prevista una procedura di selezione di candidati-tipo, anche se potrebbe passare l’ipotesi che ad essere probabilmente assunti saranno quegli insegnanti con molto servizio da rivendicare. Che sono la maggior parte. Ad oggi, insomma, quasi tutti i prof con un contratto a tempo determinato potrebbero aspirare ad un’assunzione vera e propria.

Ma c’è chi frena subito gli entusiasmi, anche se non di tutti. Sindacati della scuola e coordinamento dei precari in prima fila. «Dopo anni anni di incertezze - dice Giuliana Renelli, della segreteria regionale Cgil scuola - queste notizie potrebbero fare molta breccia. Però molto ci sarebbe da perdere: l’anzianità di servizio e parte dello stipendio che sarebbe di primo livello nonostante anni e anni di servizio. Qui si parla anche di precari con alle spalle oltre i 15 anni di insegnamento che non sarà riconosciuto». Per la Cgil la cifra annunciata di chiamate in ruolo non è esagerata, ma non è ancora ben chiaro un altro aspetto: l’impegno finanziario.

«Posti liberi ce ne sono, considerato che oltre il 40 per cento del corpo insegnante è composto da precari. In Umbria circa 4.000 persone potrebbero essere interessate a queste eventuali assunzioni, visto che, con lo scoglio 2007-2008, gran parte del personale della scuola andrà in pensione, liberando tanti posti. Comunque non siamo soddisfatti, noi diciamo no alla disparità di trattamento: parità di lavoro uguale parità di stipendio».

Anche il movimento interregionale degli insegnanti precari (il Miip, che ha riferimenti anche in Umbria) storce il naso, prendendo con le pinze la notizia lanciata da fonti ministeriali: «Se da una parte si parla di assorbire tutto il personale precario, d’altra, come al solito, mancano riferimenti precisi e significativi».

La Cisl scuola umbra si dice «cautamente critica e non pregiudizialmente contrari agli impegni politici che non prevedono risorse e un piano di fattibilità». Giovanni Pucciarini della segreteria regionale ricorda che «c’è soprattutto una legge, la 143 del 2004, che indicava come prioritaria la strada di individuare 100 mila assunzioni in tutta Italia (ora si parla di 200 mila, ndr). Questa legge ci dà più certezze per i precari nelle graduatorie in attesa». Intanto, i sindacati unitari si stanno preparando ad uno sciopero generale, previsto per il 18 marzo, finalizzato alla ”salvaguardia degli organici e dell’offerta formativa”. Almeno per il prossimo anno scolastico.