L'ombra del referendum sulla riforma. da ItaliaOggi del 30/3/2005
Il senato la scorsa settimana ha approvato, tra le contestazioni dell'opposizione che al momento del voto ha abbandonato l'aula, il disegno di legge che riforma la parte II della Costituzione. Perché l'iter parlamentare sia concluso, è necessario un altro passaggio presso i due rami del parlamento. E non è escluso che sulla legge sia espresso anche il voto popolare. La Costituzione infatti prevede, nel caso in cui nelle ultime due votazioni il parlamento abbia approvato con una maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti, la possibilità di avviare un referendum popolare abrogativo. Un'eventualità che, visti i forti contrasti registrati in parlamento, con defezioni anche nel centro-destra, è tutt'altro che remota. La riforma innova i poteri di organi costituzionali, come camera, senato e presidenza del consiglio dei ministri, e ritocca le competenze legislative di stato e regioni. In primo piano anche la scuola, dal momento che l'art. 117 della Costituzione precisa che spetta alle regioni la potestà legislativa esclusiva, tra l'altro, in materia di "organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche". Sempre alle regioni compete "la definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della regione". Immediate le reazioni negative del centro-sinistra, che parla di "attacco all'unità nazionale".
Di senso negativo anche i commenti dei
sindacati. Per Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, con la
devolution "la scuola va verso lo sbando, con effetti deleteri
soprattutto al Sud". "È una riforma negativa per il paese", ha
aggiunto Erico Panini, segretario della Cgil scuola. Massimo Di Menna
pone l'attenzione sulla necessità di salvaguardare la nazionalità dei
programmi. Di senso contrario l'Anp, l'Associazione nazionale presidi,
che apprezza in particolare la salvaguardia in Costituzione
dell'autonomia delle singole istituzioni scolastiche. |