In arrivo 200.000 nuovi vecchi docenti.

 da Tuttoscuola dell'1/3/2005

 

Quasi a voler bilanciare gli effetti pro-neolaureati del decreto sulla formazione iniziale dei futuri docenti (che peraltro andranno in cattedra solo dal 2008-2009) il ministro Moratti ha contestualmente annunciato misure per l’immissione in ruolo di ben 200.000 "precari storici" nei prossimi cinque anni.

Al MIUR devono aver fatto previsioni forse un po’ sovradimensionate sul tasso di pensionamento e di uscita dalla scuola degli attuali insegnanti a tempo indeterminato (e hanno rivisto la stima della relazione che accompagna lo schema di decreto sull’articolo 5 che parla "solo" di 18 mila posti all’anno), dal momento che i "precari" potranno contare solo sul 50% dei posti, essendo l’altro 50% riservato ai vincitori di concorso, e poi ai docenti che usciranno dai nuovi percorsi formativi universitari, che prenderanno il posto dei corsi di laurea quadriennali in scienze della formazione primaria e delle SSIS. Per quanto delusi, frustrati e burn out, sembra difficile che gli insegnanti che lasceranno la scuola nei prossimi cinque anni possano raggiungere la cifra di 400.000 unità (a meno che non siano considerati precari anche gli idonei delle graduatorie dei concorsi, e in tal caso la cifra si dimezzerebbe). Ma nei 200 mila vanno forse considerati anche gli Ata.

Quello che più colpisce nella più recente evoluzione della problematica riguardante il reclutamento dei docenti, è il ritorno alla grande delle "graduatorie" territoriali come criterio base per l’assegnazione dei posti: quasi inevitabile, probabilmente, per i "precari storici", i cui punteggi sono il frutto di sudate, pluriennali esperienze di lavoro; meno scontata per i nuovi docenti, per i quali si era ipotizzata una qualche forma di scelta da parte delle scuole tra i neolaureati specializzati, "più qualificati e più giovani", come ha detto la Moratti, e magari più disponibili ad essere scelti dalle scuole sulla base di criteri professionali. Ma il decreto legislativo parla inesorabilmente di "graduatorie regionali"... Come prima, come sempre.