I posti di sostegno non bastano

ad assicurare il diritto dei disabili.

da Tuttoscuola dell'8/3/2005

 

Se si guarda all’impegno di spesa e di risorse professionali per l’integrazione dei disabili nella scuola mediante posti di sostegno, che in questi anni il Ministero dell’istruzione ha messo in atto, prima con i ministri Berlinguer e De Mauro e poi con il ministro Moratti, si dovrebbe dire che l’Amministrazione scolastica ha fatto grandi sforzi per attuare il diritto dei ragazzi portatori di handicap all’integrazione, nel rispetto dei principi della Costituzione e della legge 104/1992.

Ma, stando alle numerose sentenze che, senza soluzione di continuità, vengono emesse dai tribunali per accogliere le richieste delle famiglie per un aumento di ore di sostegno conformi alle certificazioni sanitarie, vi è da ritenere che qualcosa di importante non va e che quel che viene fatto non basta, in molti casi, ad assicurare il pieno diritto all’integrazione.

Evidentemente siamo di fronte ad un cambiamento di valore che afferma un concetto diverso e più ampio del diritto all’integrazione, come, ad esempio, si può ricavare da alcune sentenze in cui si afferma che "La riduzione del sostegno scolastico non realizza il diritto del minore (diritto fondamentale della persona) all’educazione ed all’istruzione, ciò comportando una evidente violazione della legge che prevede l’integrazione scolastica degli alunni handicappati con interventi adeguati al tipo e alla gravità dell’handicap" oppure che "la mancata assegnazione di un insegnante di sostegno per la durata richiesta configura un’evidentissima e grave lesione dei diritti del minore disabile di essere adeguatamente assistito e istruito dalle strutture scolastiche pubbliche". Diventano quindi irrilevanti le giustificazioni addotte dal Miur, imputabili ad una limitatezza delle risorse personali e finanziarie disponibili.

L’ultimo caso, per il momento, viene da Cagliari dove il Tribunale ha imposto l’ennesimo obbligo all’Amministrazione scolastica di assicurare a quattro bambini disabili il necessario sostegno a scuola. Il caso è stato oggetto di interpellanza parlamentare da parte degli onorevoli Castagnetti, Soro e Mosella che hanno rivolto un appello al ministro Moratti affinché "il ministero riassuma la sua imprescindibile funzione di garante del diritto allo studio, assicurando un sostegno pieno e interventi personalizzati in funzione delle esigenze e potenzialità di ciascun minore con disabilità".