Contrari alla mobilitazione dei confederali.

Gilda insegnanti non fa sciopero.

Ca Foscari garantisce gli esami di laurea

 di Yuri Calliandro, da Il Gazzettino di Venezia del 17/3/2005

 

Alla giornata di mobilitazione nazionale della scuola di domani 18 contro la riforma Moratti e per il rinnovo del contratto dei docenti e del personale Ata (è prevista una manifestazione regionale a Piazzale Roma dalle 9.30, con corteo fino Campo San Geremia), indetta dai sindacati confederali e dai Cobas nell'ambito del generale sciopero del pubblico impiego, non parteciperà la Gilda degli insegnanti.

Le motivazioni di tale scelta sono state rese note ieri mattina dal coordinatore provinciale del sindacato Roberto Baretton. «La mobilitazione della scuola per l'apertura delle trattative contrattuali - ha spiegato - ha visto fin dall'inizio l'impegno convinto della Gilda. Se da parte nostra non vi è stata l'indizione dello sciopero è perché vi è il rischio concreto che il grande disagio che vive la scuola , ben al di là del mancato rinnovo contrattuale, rimanga offuscato e le ragioni degli insegnanti risultino indebolite all'interno di una scadenza generale del pubblico impiego».

Ma non è questa l'unica motivazione che ha spinto la Gilda e non aderire allo sciopero. Il sindacato infatti non condivide le ragioni dei confederali, quando «subito dopo la richiesta di apertura delle trattative contrattuali» chiedono successivamente «la conclusione del contratto dei dirigenti scolastici». «Questo significa - ha aggiunto Baretton - che centinaia di migliaia di insegnanti e dipendenti della scuola sono chiamati a "devolvere" una giornata di stipendio per rivendicare anche migliori condizioni economiche per quei dirigenti che con l'istituzione delle Rsu sono divenuti giuridicamente la controparte degli insegnanti: una situazione paradossale, come se l'operaio scendesse in piazza per i diritti dell'imprenditore. E' ora di finirla-ha concluso- con queste vergognose confusioni, che rendono più deboli e subordinati gli insegnanti e squalificano la scuola ».

«Siamo stanchi - ha aggiunto l'insegnante Fabio Barina - che Cgil, Cisl e Uil decidano senza un minimo di concertazione. A gennaio si era deciso di comune accordo per una mobilitazione per il contratto degli insegnanti, ed invece oggi si sceglie di protestare con tutto il personale del pubblico impiego. Non siamo contrari allo sciopero del pubblico impiego ma alla fine la scuola è sempre la Cenerentola, i suoi problemi risultano sempre annacquati».

A proposito dello sciopero di venerdì, le organizzazioni sindacali universitarie Flc Cgil, Cisl Università ed Uilpa-Ur comunicano che a Cà Foscari saranno garantiti i servizi pubblici essenziali quali: esami conclusivi dei cicli di istruzione; salvaguardia degli impianti, delle apparecchiature operanti a ciclo continuo e degli esperimenti irripetibili in corso; pagamento degli emolumenti retributivi, compilazione e controllo delle distinte di versamento dei contributi previdenziali.