CESP - Centro Studi per la Scuola Pubblica
 
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NO ai test I.N.Val.S.I.

Nessun quiz alle nostre alunne e ai nostri alunni

No al "lascia o raddoppia" nella scuola pubblica.

dal CESP del 2/5/2005

 

In questi giorni arrivano alle scuole elementari e medie i protocolli per la somministrazione degli orribili test nozionistici a scelta multipla dell’Invalsi. La retorica ministeriale e dirigenziale li presenta come obbligatori.

In realtà – come tutte le questioni collegate alle Indicazioni Nazionali – non lo sono e ogni collegio dei docenti può decidere di non effettuarli attuando così una pratica fondamentale di "ecologia scolastica". Anche in merito alle Indicazioni Nazionali, chi aveva sostenuto che fossero legge ora si trova costretto a correre ai ripari e ad aggiungere in tutta fretta Darwin e le teorie dell'evoluzione nei programmi scolastici. Questa volta non facciamoci ingannare: rifiutiamo i test!

Pensiamo solamente alle inevitabili retroazioni sulla didattica che queste somministrazioni di domandine nozionistiche a scelta multipla rischiano di innestare sulle pratiche scolastiche di decine di migliaia di insegnanti…

Per questo abbiamo pensato di organizzare una campagna per la non effettuazione dei test e per supportarla alleghiamo di seguito due modelli di adesione: il primo per i collegi che decidano a maggioranza di non effettuare le prove; il secondo per quegli insegnanti e consigli di classe che si trovino meno supportati dai colleghi ma vogliano ugualmente non sottomettere i propri allievi/e a questa cattiva didattica.

Info: www.cespbo.it

 

Proposta da sottoporre alla votazione del Collegio Docenti

 Oggetto: somministrazione di test (1)

 

Gli insegnanti del Circ. Didattico/ Ist. Comprensivo / Sc. Media di  . . . . .  . . . . .  . . . . . . . .  . . . . .  . . . . . . .  . . . . .  . ,  in coerenza con quanto votato in precedenza . . . . .  . . . . .  . . . . . . . .  . . . . .  . . . . . . .  . . . . .  . . . . . .  . . . . .  . . . . . . . .  . . . . .  . . . . . . .  . . . . .  . ,  e che ha visto il Circolo stesso prendere posizione critica nei confronti della riforma del ministro Moratti,

Premesso che:

-    Il Collegio dei docenti è organo dotato di discrezionalità tecnica e di autonomia, da utilizzare nel rispetto della normativa vigente. Ai sensi dell’art. 7 1°c. della L. 53/2003 gli orientamenti della scuola materna del 1991, i programmi delle elementari del 1985, quelli delle medie del 1979 saranno abrogati con un regolamento da emanare ai sensi dell’art. 17 c. 2 della L. n° 400/ (regolamenti autorizzati ad abrogare o derogare leggi: la c.d. “delegificazione”), previo il parere della Conferenza Stato-Regioni, delle Commissioni parlamentari competenti e del CNPI. Tali regolamenti non sono stati alla data odierna emanati, come confermano gli artt. 12 u.c., 13 u. c. e 14 u.c. del D. Lgs. 59/2004, per cui i Collegi docenti operano in piena legittimità se fanno riferimenti ai predetti regolamenti ancora pienamente vigenti. Le indicazioni nazionali transitorie, allegate al citato D. Lgs., non hanno il potere normativo di abrogare i precedenti regolamenti: un’interpretazione del genere è in palese contrasto con la stessa Legge delega e introdurrebbe surrettiziamente nell’ordinamento una nuova fonte del diritto.

-   Per motivazioni analoghe, è illegittimo l’obbligo di sottoporsi alle verifiche dell’INVALSI, in quanto tali verifiche sono predisposte facendo riferimento ad Indicazioni transitorie e non obbligatorie e in contrasto con regolamenti ancora in vigore.

-   L’illegittimità suddetta discende anche dal fatto che tali rilevazioni nazionali degli apprendimenti su base censitoria non sono esplicitamente previste n. 53/2003

-   Un ultimo, ma importante motivo di dubbia legittimità risiede nel fatto che tali informazioni potrebbero andare a costituire una banca dati riferita all’istituto o ai singoli insegnanti senza nessuna garanzia circa l’impossibilità da parte dell’Amministrazione di un loro utilizzo per altre finalità ancora meno condivisibili dai docenti (vedi i progetti ora in discussione di riorganizzazione dello stato giuridico dei docenti).

ritiene, quindi per i motivi sotto riportati, di non aderire alla somministrazione dei test Invalsi che dovrebbero valutare l’andamento delle classi.

Le motivazioni didattiche sulla base dei quali si assume questa scelta risultano, in sintesi, i seguenti:

  • i test sono uno strumento solo apparentemente oggettivo (se decontestualizzati non possono che rilevare parzialità inficianti);

  • veicolano una cultura frantumata e nozionistica (tutto il contrario di quanto si è andato affermando nella scuola primaria: approfondimento, collaborazione, progettazione, verifiche mirate e articolate);

  • provocano ansia e agevolano solo alcuni tagliando fuori i più abituati a contestualizzare, chiarire, approfondire;

  • non tengono conto delle varie e diverse intelligenze;

  • risultano avulsi rispetto alle progettazioni interne alle varie scuole (il modello uguale per tutto il territorio nazionale non può prevedere percorsi particolari né situazioni di sperimentazione);

  • sono del tutto estranei alla nostra cultura e vengono, senza alcuna mediazione né contesto, importati dai paesi anglosassoni (che stanno cercando di liberarsene) e implementati forzosamente;

  • diventano motivo discriminante tra classi e insegnanti;

  • rischiano di fornire un quadro distorto della realtà-scuola nel momento in cui vanno ad influire sulla carriera e sulla dignità professionale degli insegnanti.

  • il sistema nazionale di valutazione spinge a standardizzare l'insegnamento, uniformando le scelte didattiche alle richieste dei test, senza tener conto delle caratteristiche delle singole classi e riducendo drasticamente la democrazia e il pluralismo nella scuola.

 

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In subordine (da presentare nel caso in cui la delibera precedente non fosse maggioritaria in collegio): 

Oggetto: somministrazione di test (2)

 

Gli insegnanti del Circolo Didattico di …………………………….,

non condividendo didatticamente l’utilizzo di uno strumento parziale e nozionistico, nonché decontestualizzato ed ansiogeno quale quello dei test, comunicano al Ministro l’annullamento effettivo dei test, dichiarando, in virtù della libertà di insegnamento loro garantita direttamente dalla Costituzione e degli obblighi di correttezza professionale didattica che si sono assunti nei confronti delle/gli allieve/vi e dei genitori, di avere risolto gli stessi insieme ai propri alunni attuando tutte le pratiche di spiegazione, di discussione e di aiuto, tutte le strategie didattiche e di insegnamento-apprendimento utili a far comprendere i test e gli argomenti da essi supportati.

 

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