Iscrizioni anno scolastico 2005.2006.
dall'ANCI del 17/3/2005
Anche per il prossimo anno scolastico dovranno
essere prioritariamente iscritti alla scuola dell’infanzia i bambini
che compiono i tre anni di età al 31 dicembre 2005.
Solo dopo l’esaurimento delle eventuali liste di attesa, potranno
avere accesso i bambini che compiono i tre anni fino al 28 febbraio
2006, subordinatamente al rispetto delle stesse condizioni contenute
nella circolare n° 2 del 2004, relativa alle iscrizioni per il
corrente anno scolastico.
Tra l’Anci ed il Miur si è convenuto che eventuali particolari
esigenze territoriali che emergessero dalle iscrizioni saranno
esaminate nell’ambito dei lavori del tavolo di concertazione istituito
presso il Ministero.
La nuova Circolare del Miur, n° 90 del 30 dicembre 2004, impartendo le
consuete istruzioni per le iscrizioni degli alunni alle scuole di ogni
ordine e grado, per l'a.s. 2005/2006, cita esplicitamente per regolare
l’iscrizione alla scuola dell’infanzia, la circolare 2/2004 nel
rispetto sia della norma che degli accordi intercorsi Anci-Miur sulle
condizioni di accesso e cita tre punti che le scuole debbono
rispettare prima di procedere alla ammissione dei cosiddetti
anticipatari a) esaurimento delle liste di attesa; b) disponibilità
dei posti nella scuola interessata; c) assenso del Comune in relazione
alle proprie competenze.
I Comuni quindi oltre alle procedure proprie delle scuole dovranno
tenere presenti anche le condizioni connesse al loro assenso.
A tal fine poiché da alcuni comuni è stato richiesto all’Anci di
evidenziare quali fossero i criteri a suo tempo condivisi dal Miur per
la sperimentazione dell’anticipo perché le scuole potessero mantenere
un livello di qualità e di sicurezza idonei ai bambini così piccoli,
si riportano di seguito i criteri del documento Anci individuati dalla
Commissione istruzione:
· la possibilità di formare sezioni con età omogenea, con un rapporto
bambini-educatori, rispettoso della legislazione regionale, per i
servizi alla prima infanzia;
· la disponibilità di locali, servizi ausiliari e servizi igienici
idonei;
· l’assenza di liste d'attesa per l’iscrizione alla scuola
dell’infanzia;
· la formazione, anche in itinere, del personale insegnante e
ausiliario;
· la rielaborazione del Piano dell'Offerta Formativa, in relazione
alle caratteristiche dello sviluppo psicofisico dei bambini più
piccoli;
· la ridefinizione del profilo professionale dei docenti;
· la nuova progettazione e trasformazione ambientale degli spazi (per
renderli non solo capienti, ma anche funzionali e confortevoli);
· l’adeguamento del servizio mensa ai parametri nutrizionali legati
all'età;
· la garanzia del sostegno ai disabili;
· lo studio di un diverso modello organizzativo.
Tutto questo nel rispetto dell’art.7, comma 4, della legge 53/2003 che
ha stabilito che nella scuola dell’infanzia, per gli anni scolastici
2003-2004, 2004-2005 e 2005-2006, possono iscriversi, secondo criteri
di gradualità e in forma di sperimentazione, compatibilmente con la
disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie dei comuni,
secondo gli obblighi conferiti dall'ordinamento e nel rispetto dei
limiti posti alla finanza comunale dal patto di stabilità, al primo
anno, i bambini e le bambine che compiono i tre anni di età entro il
28 febbraio 2004, ovvero entro date ulteriormente anticipate, fino
alla data del 30 aprile.
Come è noto ad oggi sono almeno due le questioni da definire a livello
nazionale: la delimitazione delle nuove professionalità e la
generalizzazione della scuola dell’infanzia, impegno considerato
prioritario dall’Anci e dal Miur per il superamento della fase
attuale.
Mentre per il primo è in corso all’Aran la trattativa con il sindacato
e certamente non si potrà procedere all’anticipo senza la definizione
in corso, il secondo obiettivo è collegato al riparto del piano
economico contenuto nel comma 130 dell’articolo 1 della finanziaria,
che stanzia 110 milioni di euro per l’anticipo, la generalizzazione,
la formazione del personale, la lotta alla dispersione e la
realizzazione del diritto-dovere all’istruzione.
Solo la determinazione della quota parte riservata alla
generalizzazione potrà far conoscere il numero delle nuove sezioni di
scuola dell’infanzia che potranno concorrere all’eliminazione delle
liste di attesa e consentire l’accesso dei più piccoli.
Per quanto riguarda la scuola elementare suscitano preoccupazione le
schede allegate alla circolare in cui i genitori possono esprimere la
richiesta di accedere alla mensa o meno.
Non è irrilevante per i Comuni conoscere il numero degli aderenti alla
refezione scolastica in tempo utile alla definizione degli appalti.
Pertanto sembra necessario chiedere alle scuole prima di tutto di
chiarire che non è possibile organizzare la refezione scolastica “ad
personam” ma dentro un progetto educativo complessivo, il famoso POF,
in cui confluiscono anche i tempi delle varie attività, concordati con
gli enti locali.