Quattro milioni di euro in meno per le sostituzioni brevi: assemblea rovente.

Precari della scuola in rivolta

tagliati i fondi per le supplenze.

I sindacati chiedono le immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti

che in Sicilia sono 15 mila. In allarme gli insegnanti di sostegno.

di Salvo Intravaia, da la Repubblica ed. di Palermo dell'1/3/2005

 

Dopo Milano e Napoli, il movimento dei precari della scuola ha infiammato la platea di Palermo. Domani lŽitinerario voluto da Cgil, Cisl e Uil si concluderà a Roma. LŽaula magna dellŽistituto tecnico commerciale Pio La Torre è stata presa dŽassalto da una folla traboccante di supplenti. «Non permetteremo che si faccia campagna elettorale sulla disperazione della gente - tuona Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola - Chiediamo le immissioni in ruolo sin dal prossimo settembre su tutti i posti vacanti».

Per i sindacati, il precariato della scuola è diventato un problema sociale, e i 200 mila posti in cinque anni promessi dal ministro dellŽIstruzione, Letizia Moratti, non tranquillizzano i supplenti. «Quello della precarizzazione del lavoro - dice Luisella De Filippi, della Cgil Scuola nazionale - è ormai un problema politico che nella scuola crea forti contrapposizioni interne. Per riportare il fenomeno alla normalità occorre assumere».

Per docenti, bidelli e segretari, in Sicilia, ci sono 15 mila posti vacanti, ma i tagli finora messi a segno dalla Moratti sembrano andare in controtendenza rispetto al piano pluriennale delle assunzioni. Nel 2005, per le cosiddette supplenze brevi - quelle di pochi giorni - ci saranno in Sicilia oltre quattro milioni di euro in meno rispetto al 2004, frutto degli ultimi tagli della Finanziaria. Risultato, bambini distribuiti nelle classi e studenti senza supplente. «LŽanno scorso avevo lŽincarico annuale. Adesso mi devo accontentare delle supplenze brevi e fra poco non lavorerò più», lamenta Lia Priolo, precaria da dieci anni nelle elementari.

NellŽaffollatissima sala aleggiano rabbia e rassegnazione. «Ci hanno tolto perfino le speranze», commenta Grazia DŽAsaro, supplente di Educazione fisica, 19 anni di precariato sulle spalle. Alzano la voce i supplenti di sostegno. «Rischiamo di diventare precari dei precari», protesta Fabiola Conte, abilitata e col titolo di specializzazione. Tra chi insegna ai disabili rischia di scoppiare una guerra fra poveri. Oltre agli abilitati in possesso del titolo di specializzazione, ci sono gli specializzati non abilitati allŽinsegnamento e gli abilitati non specializzati che adesso potranno sanare la propria posizione. Per questo sono tanti quelli che temono di cadere in fondo alle graduatorie e perdere il lavoro.

Si fanno sentire anche i laureati in Scienze della formazione primaria. Il loro portavoce, Salvatore Altadonna, legge un documento sottoscritto da 1.700 colleghi. «Invitiamo i precari - replica Pasquale Proietti, della Uil - a scendere in piazza il 18 marzo per lo sciopero del pubblico impiego». Oggi intanto la protesta continua. Alle 15,30 al rettorato sarà la volta di "sissini" e laureati in Scienze della formazione primaria, che chiedono «lo sblocco delle assunzioni» e manifestano «contro i tagli dŽorganico e i corsi abilitanti», annuncia Marcella La Monica, dellŽAnief.