Il giudice boccia il ministro Moratti.

«Un insegnante di sostegno per ogni bambino disabile».

da La Nuova Sardegna del 26/3/2005

 

CAGLIARI. Il tribunale civile di Cagliari ha disposto che il ministero dell’istruzione assegni un insegnante di sostegno a bambini disabili per l’intero orario giornaliero e settimanale scolastico in rapporto di uno a uno. “E’ la prima volta in Sardegna che un tribunale ordinario si pronuncia in materia di diritto allo studio e di integrazione scolastica”, sottolinea l’Abc, Associazione bambini cerebrolesi Sardegna, che ha sostenuto le famiglie in causa con il ministero. Abc è anche membro dell’Osservatorio permanente Miur sull’integrazione scolastica. «C’era molta aspettativa anche fra tutte le famiglie che hanno bambini con disabilità in casa e che si sono viste negare in questi ultimi mesi un loro diritto», spiega il presidente di Abc, Marco Espa.

«Così il giudice ha stabilito l’assegnazione di un insegnante di sostegno per ciascun alunno -precisa Marco Espa -. Questa decisione è stata presa nonostante la strenua opposizione del ministero e a differenza di quanto deciso in base alle direttive. Così facendo il giudice - precisa ancora Espa - ha ristabilito il rapporto di uno a uno, giudicando il diritto all’istruzione un diritto inviolabile». Sulla vicenda alcuni deputati, fra i quali Antonello Soro (Margherita), avevano presentato un’interpellanza parlamentare al ministro Letizia Moratti, ancora in attesa di risposta. «Le famiglie - sottolinea la pedagogista di Abc Francesca Palmas -, hanno 30 giorni di tempo per decidere se andare avanti con la causa di merito e richiedere anche il risarcimento dei danni morali».

«Dispiace constatare che purtroppo per l’integrazione scolastica siamo stati costretti a rivolgerci alla magistratura, per un diritto costituzionale che riguarda tutti i bambini» - osserva Espa, consigliere comunale a Cagliari -. Sia ben chiaro, non abbiamo niente contro i professori o la scuola locale. Anzi, la vittoria della causa, ci auguriamo, porterà un ulteriore incremento dei posti di lavoro, visto che il ministero sarà costretto a pagare per assicurare questo diritto. Continueremo a lavorare con il ministero dell’istruzione a tutti i livelli».

Intanto, non si placano le discussioni e le polemiche sulla riforma della scuola voluta dal ministro Moratti. «Dietro le dichiarazioni “roboanti” del ministro Moratti - ha affermato Fiorello Cortiana, segretario della Commissione istruzione del Senato - si rivela una realtà molto triste: non solo assistiamo alla fine dell’obbligo scolastico, ma con la canalizzazione precoce l’opportunità di frequentazione agli studi non sarà più legata alle potenzialità cognitive dello studente, bensì alle condizioni sociali ed economiche della famiglia di appartenenza».

«La formazione-lavoro, così come gli stage in azienda - osserva Cortiana - sono una riproposizione patetica dell’avviamento, quando invece i nostri studenti avrebbero bisogno di scuole con insegnanti in numero sufficiente e motivati, di fondi per l’attività dell’autonomia scolastica, cioè avrebbero bisogno di una istruzione più qualificata, non di una preparazione al precariato. Come può questa destrutturazione della scuola pubblica andare incontro alla domanda del mondo industriale di essere all’altezza della competitività internazionale?».