Il ministero dell'Istruzione ha sottostimato

gli alunni delle superiori in Sicilia per il prossimo anno scolastico.

Conti sbagliati, classi strapiene.

Seimila studenti in più del previsto: sindacati sul piede di guerra.

L´assessore regionale scrive alla Moratti Cgil, Cisl, Uil e Snals pensano allo sciopero.

di Salvo Intravaia, da la Repubblica del 29/3/2005

 

Oltre seimila alunni siciliani di scuola superiore senza posto per il prossimo anno scolastico. Il ministero dell'Istruzione ha sbagliato le stime sul numero degli studenti, e ora non si riesce a formare l´organico. Ci sarebbe la possibilità di aggiustare le cose a settembre, ma già da alcuni anni il ministero, una volta tagliate le cattedre, ha mostrato di non voler sentire parlare di "risorse aggiuntive". I sindacati sono sul piede di guerra e, «in assenza di positivi e urgenti riscontri da parte dell´amministrazione in ordine alle necessità delle scuole siciliane, adotteranno le conseguenti e idonee forme di mobilitazione e di lotta». Insomma, l'ipotesi dello sciopero regionale va prendendo corpo.

L´assegnazione delle cattedre alle varie regioni per il 2005-2006 è stata effettuata pochi giorni fa dal dicastero di viale Trastevere, in base al numero di alunni stimati per il prossimo settembre (il cosiddetto organico di diritto). La patata bollente passa adesso nelle mani dei direttori scolastici regionali che dovranno trovare la quadratura del cerchio, attraverso compensazioni tra i vari ordini di scuola o, in alternativa, stipando nelle classi il maggior numero possibile di alunni. In Sicilia da tre anni a questa parte, specialmente nelle scuole superiori, «le previsioni del ministero risultano errate», commenta il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. E nell'incontro di qualche giorno fa con i sindacati di categoria, lo svarione è saltato fuori in tutta la sua gravità.

Nel settembre prossimo tra i banchi delle scuole superiori siciliane ci saranno oltre 6.200 alunni in più di quelli stimati (264.779 per la precisione) dal ministero. Dove sistemarli? Ad aggravare la situazione si è aggiunto un calo di alunni nelle scuole elementari di gran lunga inferiore a quello ipotizzato. Insomma, «la dotazione organica assegnata dal Miur (il ministero dell'Istruzione, ndr) appare insufficiente», scrivono Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals. E se si vorranno formare classi senza numeri da capogiro, il ministero dovrà allargare i cordoni della borsa e destinare alla Sicilia altri posti.

Già quest'anno la scuola superiore è stata il segmento più debole dell´istruzione siciliana. In parecchie prime classi dei licei scientifici e classici, ma anche di quelli socio-psicopedagogici (gli ex magistrali), si registrano oltre 30 alunni, e in alcuni casi 35. Basti pensare che in base alle "Norme di prevenzione incendi per l´edilizia scolastica" (decreto ministeriale del 26 agosto 1992), in nessun caso il numero di alunni dovrebbe superare i 25. In caso contrario «l´indicazione del numero di persone deve risultare da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell'attività», cioè il dirigente scolastico.

Ma in Sicilia non mancano solo le cattedre: c'è anche carenza di aule. Della grave situazione in cui versa la scuola i sindacati hanno investito ai primi di marzo l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Alessandro Pagano, che a sua volta ha scritto a Letizia Moratti. «Le preoccupazioni sui possibili tagli agli organici contribuiscono - secondo Pagano - a determinare un clima di forte inquietudine» tra il personale della scuola siciliana. Le preoccupazioni dell'assessore non sembrano avere commosso più di tanto la Moratti. Per la formazione di 250 nuove classi le organizzazioni sindacali hanno chiesto a Di Stefano 500 posti in più, che difficilmente saranno concessi.

Nei prossimi giorni i sindacati torneranno a fare il punto della situazione per stabilire quale forma di protesta adottare.