Secondo ciclo/3

La soluzione? Il "campus".

da TuttoscuolaNews, N. 188, 7 marzo 2005

 

Dopo il recente incontro con le  Regioni,  e  su  richiesta  specifica delle Regioni, il Ministero  si  è  mostrato  insomma  disponibile  a ragionare non più, come ha fatto finora, per  separazioni  oppositive (parafrasando: «i licei sono miei, gli istituti tecnici che dovrebbero essere delle Regioni,  li  rinomino  e  me  li  prendo,  gli  istituti professionali li passo  alle  regioni»),  ma  adottando  il  criterio, diciamo così, dell'unità compositiva.

Il ruolo centrale di questa svolta molto importante è  affidato  alle istituzioni scolastiche. Ciascuna  di  esse,  infatti,  in  base  alla domanda e alla propria storia, puo' chiedere di  attivare,  sul  piano ordinamentale, sia percorsi  liceali  sia  percorsi  di  istruzione  e formazione professionale di tre anni,  quattro  o  più  anni.  Quindi anche di  cinque  (gli  attuali  istituti  tecnici)  o  di  sei  e  di sette/otto con la formazione professionale superiore. Saranno  poi  le regioni a razionalizzare  l'offerta  formativa  sul  territorio  e  ad autorizzare l'attivazione dei vari percorsi. In pratica, dopo accanite resistenze, si è pervenuti all'idea del "campus"; nelle cose  se  non proprio nelle intenzioni.

Tale  sistema  educativo,  poi,  si  presenterà  al  proprio  interno articolato   in  percorsi  liceali  e/o  di  istruzione  e  formazione professionale, ma senza dualismi e separazioni. La soluzione  verrebbe dalla distinzione tra  piano  ordinamentale  e  piano  gestionale.  In sostanza è stato omesso di indicare chi fa che cosa.