Passano coi voti dei partiti di maggioranza le modifiche
all'articolo 39 della Costituzione; l'opposizione vota contro.

Riforme, l'aula del Senato approva la devolution.

Con le nuove norme passano alle Regioni le competenze
su diverse materie: dalla scuola alla polizia locale.

da la Repubblica del 16 marzo 2005

 

ROMA - L'aula del Senato ha approvato l'articolo 39 del disegno di legge di riforma costituzionale, quello sulla devolution: a favore hanno votato i parlamentari della maggioranza, contro quelli dell'opposizione.

Con le nuove norme, le Regioni avranno potestà legislativa esclusiva su alcune materie: assistenza e organizzazione sanitaria; organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione (salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche); definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione; polizia amministrativa regionale e locale.

Tornano, invece, (rispetto alla riforma varata nella scorsa legislatura dal centrosinistra) ad essere di competenza dello Stato la tutela della salute, le grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale, l'ordinamento della comunicazione, l'ordinamento delle professioni intellettuali, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionali dell'energia, l'ordinamento di Roma, la promozione internazionale del made in Italy.

Un ok, quello alle modifiche dell'articolo 39, che arriva dopo una giornata difficile, in Senato, caratterizzata dalla mancanza del numero legale, con i lavori sospesi per due volte. Alla fine, però, c'è stato il via libera, fortissimamente voluto dalla Lega. Un aspetto, questo, sottolineato dal leader della Margherita, Francesco Rutelli: "La devolution - spiega, nella registrazione della puntata di Porta a porta - è il vero dazio che si paga in Italia, cioè quello a Umberto Bossi".

Difende invece la riforma Enrico La Loggia, capogruppo dei senatori di Forza Italia: "Non stiamo trasferendo alle Regioni la salute, la sanità, l'ordinamento delle istituzioni o l'ordine pubblico - dichiara - diamo alle Regioni l'organizzazione sanitaria, quella scolastica e quella della polizia amministrativa locale, che è una cosa completamente diversa".