Prove Invalsi: proteste su contenuti e modalità

delle prove di valutazione nelle scuole.

Dal Cesp (Centro Studi per la scuola pubblica) di Bologna, distribuito ad insegnanti e scuole un modulo da sottoscrivere, ed inviare al Miur, per esprimere parere negativo alle prove Invalsi. Anche un esposto alla magistratura da parte del Comitato genitori di un Istituto comprensivo ligure per appurarne la correttezza di somministrazione.

di G.V. da La Tecnica della Scuola del 3/5/2005

 

Il Cesp sta raccogliendo firme, mediante distribuzione di moduli, a insegnanti e scuole, per esprimere parere negativo, da inoltrare al Miur, sulle prove di valutazione Invalsi.
Alla base dell'opposizione, come si legge in un comunicato del Cesp:

"... la mancata contemporaneità dello svolgimento delle prove a livello nazionale… Per non parlare poi delle variazioni delle date delle prove stesse, di cui non si conosce la motivazione, ma soprattutto variazioni non riportate nel sito dell'INValSI, unica fonte informativa "ufficiale" per i genitori, che nella maggior parte dei casi sono venuti a conoscenza di questi test in modo del tutto occasionale...".

Il Cesp sottolinea, tra l'altro, il fatto che le prove dell'Invalsi siano decontestualizzate, cioè che non tengono conto delle reali situazioni scolastiche variabili da luogo a luogo; inoltre, utilizzano strumenti non validi per la valutazione degli apprendimenti, rinviando ad un insegnamento basato sul nozionismo, contrario, quindi, ai principi didattici e pedagogici della scuola italiana.

Un esposto è stato presentato dal Presidente del Comitato Genitori dell'Istituto comprensivo di Millesimo (Liguria), alla Procura della Repubblica di Savona, affinché venga verificata la correttezza di somministrazione delle prove di valutazione nelle varie scuole.