Il classico, un passaporto universale.

È l'unico liceo che consentirà di accedere a tutte le facoltà

da ItaliaOggi del 10/5/2005

 

Poche, ma ci sono. Le risorse per far decollare la riforma della scuola secondaria sono state indicate nell'ultima versione del decreto di attuazione della legge n. 53/12003, che dovrebbe essere presentata già al prossimo consiglio dei ministri per il primo via libera. Con alcune novità: il liceo classico, per esempio, è l'unico che consente l'accesso a tutte le facoltà universitarie. Si tratta di 24,844 milioni di euro per il 2006 e di 68,310 milioni a decorrere dal 2007. Somme che risultano di modesta entità per far partire un progetto che coinvolge tutto il troncone del secondo ciclo, non esclusa l'istruzione e formazione professionale. Le risorse sono state attinte dallo stanziamento annuo di 110 milioni di euro previsto in Finanziaria per l'attuazione della legge Moratti.

I tempi. Dall'approvazione del consiglio dei ministri decorrono i cinque mesi entro i quali il decreto dovrà essere discusso nella Conferenza unificata stato-regioni-autonomie locali e nelle commissioni parlamentari istruzione e bilancio. Con le regioni il confronto non sarà semplice: da tre mesi il ministro Letizia Moratti ha interrotto i rapporti con loro e nelle ultime bozze è scomparsa ogni ipotesi sulle loro competenze.

 

I due sistemi. La legge n. 53 punta a creare due sistemi, i licei e l'Istruzione e formazione professionale (Ifp), diversi ma di pari dignità. Nella tabella sono riassunte le differenze, che arrivano al punto di distinguere addirittura le attività che si svolgono nei licei (educative e didattiche) e nell'Ifp (educative e formative). Per valutare se la pari dignità è effettiva occorrerebbe conoscere i piani di studio dei due sistemi e verificare se sarà agevole il passaggio da uno all'altro. Intanto emerge il fatto che i titoli finali sono diversi, anche se si conseguono con esami in entrambi i sistemi. Quelli del nuovo liceo (che non hanno più un nome) ammettono solo all'università, mentre i diplomi dell'Ifp ammettono solo al lavoro. Chi ha un diploma di un corso Ifp di cinque anni per accedere all'università deve comunque frequentare un anno integrativo e superare l'esame di stato, a meno che non voglia presentarsi all'esame come "esterno", come se non avesse frequentato un corso regolare.

 

Il classico. Questa esigenza di segnare differenze si è rivelata ora anche per i licei, con una nuova formulazione delle finalità del liceo classico. Dal confronto della versione precedente e dell'attuale (riportate nel box) emerge che il liceo classico, a differenza degli altri licei, non assicura "competenze, conoscenze e abilità" ma una "dotazione di contenuti (cioè solo conoscenze) e di sensibilità" difficili, per un docente, da individuare e poi valutare. Inoltre, "trasmette una solida formazione problematica e critica". Consente infine l'accesso a tutte le facoltà universitarie, mentre gli altri licei ammettono solo ai corsi di studio rispetto ai quali sono propedeutici (previsione contenuta nell'articolo 2, comma 4, del decreto).