Gentiliani d'Italia.

da TuttoscuolaNews  N. 200 del 23 maggio 2005

 

Gentile è stato il maestro tacito molto influente di Gramsci. Gramsci è stato il maestro esplicito di tutti gli intellettuali comunisti. La cultura del paese è impregnata di queste  profonde  radici  teoriche.

Non sorprende dunque, da un lato, che An consideri scuola  seria  solo il liceo, e tra i licei solo il liceo  classico,  come  ha  dimostrato l'incredibile aggiunta al testo del decreto sul secondo ciclo  che  è rimasta nonostante tutte le proteste.  Ma  non  sorprende,  dall'altro lato, nemmeno l'editoriale di «Liberazione» del 13 maggio  firmato  da Rita Gagliardi, vice direttore del giornale, la quale è convinta  che in un'epoca come la nostra di  «straordinaria  e  continua  evoluzione proprio dal punto di vista tecnologico, la virtù  centrale  non  può che  essere  quell'attitudine  critica,  ovvero  quella  capacità  di cambiare, aggiornarsi, reimparare in tempi rapidi, che nessuna  scuola tecnica o specializzata può dare, nemmeno una  laurea  in  ingegneria che rischia di diventare obsoleta nel giro di pochi anni».

Pur da fonti  contrapposte,  si  ritiene  che  cultura,  atteggiamento critico, disponibilità al cambiamento, desiderio di  aggiornamento  e di re-apprendimento rapido per l'intero arco della vita sono  qualità esclusive dei licei e di lauree tutto sommato in lettere e filosofia o in matematica e scienze, non certo ne’ dei percorsi  di  istruzione  e formazione professionale secondaria  e  superiore,  ne’  delle  lauree tecnologiche.