Fondi per l'aggiornamento

del personale scolastico,

bastano davvero?

Il ministero dell’Istruzione ha indicato l’ammontare dei finanziamenti destinati all’aggiornamento dei docenti per il sostegno e per il personale per l’assistenza materiale agli alunni con disabilità. Nella direttiva, però, non c’è alcun specifico riferimento ai dirigenti scolastici e agli insegnanti curriculari. C’è il rischio che il progetto di integrazione scolastica continui ad essere delegato ai soli insegnanti per il sostegno.

di Salvatore Nocera, da Superabile del 6/5/2005

 

Il ministero dell’Istruzione, con direttiva n.45 del 4 aprile 2005, ha indicato i finanziamenti per l’aggiornamento e la formazione del personale della scuola per l’anno scolastico 2004/05.

L’art 2 così ne precisa l’ammontare:

 

Art. 2 Risorse finanziarie

Le risorse complessive allo stato disponibili per la formazione, secondo i dati desunti dal bilancio, corrispondono a € 32.926.855,00, ripartite come di seguito indicato :

- € 29.052.389,00 già iscritti nei capitoli di bilancio degli Uffici scolastici regionali, di cui € 2.345.745,00, destinati ai docenti di sostegno;

- € 2.291.969,00 iscritti nel cap. 1370 del Dipartimento per l’istruzione, per le spese finalizzate alla promozione, ricerca e diffusione di modelli innovativi di formazione e aggiornamento del personale della scuola e per le iniziative a carattere nazionale di formazione a distanza del personale medesimo, nonché per le spese per le attività di accreditamento, di certificazione, di monitoraggio e di valutazione della formazione; - € 1.582.497,00 iscritti al cap. 1295 quale Fondo per l’integrazione delle spese di formazione e aggiornamento del personale.

 

Si provvederà, altresì, ad integrare le risorse disponibili per la formazione con gli eventuali stanziamenti destinati alla formazione, provenienti dalla legge 440/97 e a darne specifica informativa.”(in quest’ultima voce sono compresi i finanziamenti per la formazione dei docenti curricolari e per il sostegno rinvenienti dalla L.n. 69/00)

 

I successivi articoli precisano che tra le finalità prioritarie di tali finanziamenti sono previste anche quelle per  la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti per il sostegno e  per i collaboratori e le collaboratrici scolastiche per l’assistenza materiale ed igienica agli alunni in situazione di handicap.

Altri finanziamenti sono previsti per la formazione dei dirigenti scolastici e per l’aggiornamento di tutti i docenti, nonché per la ricerca pedagogico-didattica e per la valutazione del sistema d’istruzione.

La ripartizione e la finalizzazione dei finanziamenti nelle singole scuole viene riservata alla contrattazione decentrata.

E’ previsto anche un monitoraggio.

 

Detto questo, ci sono alcune osservazioni da fare.

Le somme non sono straordinarie; però quelle per i docenti per il sostegno e per il personale  per l’assistenza materiale agli alunni con disabilità superano il 10% del totale.

Manca, invece una spiegazione per quanto riguarda la formazione sull’integrazione scolastica rivolta ai dirigenti scolastici ed ai docenti curricolari.

 

Ciò dà ragione alle continue denunce rivolte dalle associazioni aderenti alla Fish circa la mancata formazione, in questo campo, dei dirigenti scolastici, che li porta a tollerare,  e talora a pretendere, comportamenti scorretti e illegittimi da parte dei docenti per il sostegno inviati a far supplenze in classi diverse da quelle dove è presente l’alunno con disabilità.

 

Questo comporta pure il perpetrarsi dell’illegittima delega del progetto personalizzato di integrazione scolastica da parte dei docenti curricolari ai soli insegnanti per il sostegno.

E’ vero che il ministero ha emanato due circolari per l’aggiornamento dei docenti curricolari, la nota ministeriale prot .n. 40/88 del 2 ottobre 2002 e la c.m.n. 78 del 2 ottobre 2003. Ma, come può essere ampiamente provato, tali circolari sono rimaste lettera morta, dal momento che i corsi di aggiornamento per loro sono mediamente frequentati  da non più del 10% dei destinatari.

E sarà ovviamente sempre così fino a quando, previa trattativa sindacale, i temi relativi all’integrazione scolastica non verranno resi obbligatori nei corsi di formazione per i dirigenti scolastici e i docenti curricolari.

 

Ci si chiede che senso abbia continuare a sprecare queste scarse risorse disponibili  se, a causa della facoltatività di frequenza dei corsi, l’obiettivo della presa in carico da parte di tutta la comunità scolastica  del progetto di integrazione rimane praticamente neppure sfiorato.

 

Basta stanziare qualche centinaia di migliaia di euro, senza preoccuparsi se vanno a buon fine per salvarsi politicamente l’anima?