Democrazia e scuola pubblica, addio!
di Lucio Garofalo Socialpress di lunedì 30 maggio 2005
Da almeno un decennio la Scuola Pubblica, in particolare la sua agibilità democratico-sindacale e i suoi spazi di libertà e legalità, stanno subendo colpi durissimi, inferti dai governi sia di centro-sinistra che di centro-destra. Con l'istituzione della cosiddetta "autonomia scolastica" e poi con l'applicazione della legge n. 53/2003 (meglio nota come "riforma Moratti"), è stata sancita ed eretta una struttura oligarchica e verticistica contrassegnata in modo autoritario. Di fatto si è instaurata una profonda divisione di ruoli gerarchici nel quadro dei rapporti umani e professionali esistenti tra le varie categorie dei lavoratori della scuola. In particolare, all'interno del corpo docente si è determinata una netta disparità di redditi e funzioni, non sempre rispondenti a meriti reali, a qualifiche professionali o a specifiche competenze tecniche di valore, attivando un processo di aberrante mercificazione della funzione didattico-educativa e di crescente, maldestra e volgare aziendalizzazione della Scuola Pubblica, degli ordinamenti e delle relazioni sociali al suo interno, strutturate sempre più in termini di comando e subordinazione, logorando e pregiudicando sempre più la democrazia collegiale, ormai quasi inesistente.
Negli ultimi tempi è stato possibile
sperimentare come l'avvento dell'"autonomia scolastica" e l'attuazione
della succitata "riforma Moratti" non hanno sortito esiti apprezzabili
in termini apertura della scuola verso le reali esigenze del
territorio. La mera formulazione giuridica dell'"autonomia" non ha
stimolato le singole scuole ad esercitare un ruolo incisivo e
trainante, di intervento critico-costruttivo e di promozione culturale
rispetto al contesto socio-economico e politico di appartenenza.
In tali vicende sono innegabili le responsabilità storico-politiche dei precedenti governi di centro-sinistra, che hanno intrapreso un'azione demolitrice della Scuola Pubblica e della democrazia partecipativa al suo interno, per cui l'attuale governo ha avuto gioco facile nell'infliggere il colpo letale alla Scuola Pubblica e al diritto costituzionale all'istruzione, in virtù della pseudo-riforma legata al nome della Moratti. In tal modo lo stato di palese disorientamento e di sfascio, già diffuso ed avvertito nella realtà di tante scuole, è aumentato. Il clima di caos, di assenza di regole, di crisi delle norme democratiche e sindacali, è destinato a crescere, aggravando le contraddizioni interne al mondo della scuola. La signora Moratti ha allestito un vero e proprio baraccone, ha costruito un contenitore enorme ma vuoto, privo soprattutto delle risorse umane e finanziarie necessarie, visti i tagli di cattedre e di fondi previsti per i prossimi anni scolastici. |