Riforma del II Ciclo, una bozza tira l'altra. Attività frenetica in questo periodo al Miur. In pochissimi giorni sono, infatti, "trapelate" a raffica altre bozze della riforma del secondo ciclo, al punto che ormai non ci si raccapezza più neppure sul loro numero. Per alcuni la bozza del 3 maggio è la nona mentre per altri si tratterebbe della quarta. di Aluisi Tosolini da La Tecnica della Scuola del 10/5/2005
Il tutto si è svolto nell'assoluto silenzio del solerte sito del Miur che, nell'apposita sezione, continua ad ospitare solo l'ormai ammuffita versione del 17 gennaio 2005.Tanto il dibattito non si svolge certo sul quel sito, anche se sarebbe utile sapere se qualcuno ha scritto, e cosa, all'indirizzo secondociclo@istruzione.it dove il Miur invita a spedire riflessioni, considerazioni, proposte in merito alla riforma del secondo ciclo. Con tutta probabilità le riflessioni e le proposte giunte faranno la fine delle centinaia di sperimentazioni e monitoraggi di cui nessuno ha mai saputo più nulla ed i cui falconi occupano gli armadi tenuti insieme, lungo i polverosi corridoi di viale Trastevere, da nastro adesivo da pacchi. L'Ufficio comunicazione ha altro da fare: ad esempio, smentire (30/4/2005) che solo passando per il liceo classico si possa avere accesso a tutte le facoltà universitarie, notizia del resto ripresa proprio da una delle molte bozze in circolazione che con una frase sibillina proprio questo lasciava intendere.
Crediamo sia non solo lecito ma anche
doveroso chiedersi che senso abbia tutto questo rincorrersi di bozze
che non fa che aggiungere confusione a confusione. Di certo i vari
testi non escono autonomamente e misteriosamente dal Miur che, anzi,
pubblicando a raffica bozze su bozze, occupa spazio su giornali e
televisioni dando l'impressione di un lavorio intenso, di un procedere
impetuoso, rapido e sicuro. Anche se è vero proprio il contrario,
visto che dal marzo 2003 ad oggi sono passati inutilmente due anni. Il
moltiplicarsi ed il veloce susseguirsi delle bozze obbliga, inoltre,
tutti a dibattere del tema del giorno che, dopo poche ore o una
settimana, si rivelerà sostanzialmente una bufala o, comunque, un nodo
di scarsa rilevanza complessiva (sia esso l'orario di educazione
fisica o l'accorpamento di filosofia e storia in molti licei o la
figura degli esperti, o l'accesso all'Università, ecc.). Ma proprio
così, forse, viene raggiunto il vero risultato, il rendere cioè
difficile, se non impossibile, concentrarsi sui nodi più significativi
della riforma. Sul suo asse culturale, sul doppio canale e sul suo
significato, sul passaggio alle regioni dell'istruzione e formazione
professionale, sul senso e sul significato della scuola secondaria
nella società italiana. Ci vorrebbe maggiore rispetto. Per la scuola e per il nostro stesso futuro. Ed è per questo che la prossima bozza che commenteremo sarà solo quella ufficialmente approvata dal Consiglio dei Ministri. Per rispetto della scuola. |