Secondo ciclo.

Un appello dei docenti di diritto e economia.

da Tuttoscuola  del 16 maggio 2005

 

I docenti di diritto ed economia esprimono "perplessità e disappunto" in merito alla sorte che lo schema di decreto legislativo sul secondo ciclo (versione del 3 maggio 2005) riserva alle loro materie. In un documento inviato al Ministro e alle commissioni parlamentari, sottoscritto da centinaia di professori di tutta Italia, si lamenta, in particolare, il fatto che l’insegnamento di tale disciplina, già "relegato tra le materie opzionali obbligatorie" viene per di più "riservato ad una esigua minoranza di studenti", perché l’art. 3, quarto comma, dello schema di decreto prevede che "In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti per le attività e insegnamenti obbligatori, gli studenti sono tenuti ad utilizzare le ore a loro scelta per conseguire i livelli attesi dalle indicazioni nazionali".

E poiché la quasi totalità degli studenti non raggiunge in varie discipline obbligatorie i livelli minimi richiesti, "se ne deduce che gli effetti della modifica introdotta nel decreto saranno quelli di cancellare di fatto l’area opzionale e di conseguenza la nostra disciplina, prevista solo in tale ambito, e di ridurre ulteriormente le ore di insegnamento nella scuola, sottraendo alle ore curricolari quelle per le attività di recupero (oggi il recupero è aggiuntivo rispetto alle ore di lezione)".

I docenti di diritto ed economia ritengono "ancora valide ed attuali le ragioni che avevano portato nel passato ad estendere l’insegnamento di questa disciplina alla quasi totalità degli istituti secondari superiori", e chiedono quindi di "mantenere il diritto e l’economia come materia obbligatoria del percorso liceale", sopprimendo il quarto comma dell’art. 3 dello schema di decreto, che di fatto vanifica il "peso" dell’intera area opzionale.