BORGOMANERO, GLI ALLIEVI DELL’ISTITUTO LEONARDO DA VINCI SI SCHIERANO

CON L’INSEGNANTE ED ESPONGONO UNO STRISCIONE: «MARRACINI FOR EVER».

Tifano per il «prof» che fa sciopero della fame.

Continua la protesta contro la riforma Moratti.

 di Marcello Giordani, da La Stampa del 5/6/2005

 

BORGOMANERO
A fianco del «prof», contro la riforma della scuola, anche gli studenti e gli addetti alla segreteria. Antonio Marracini non è solo nella sua protesta: gli studenti dell’istituto tecnico industriale «Leonardo da Vinci» hanno sottoscritto e inviato al ministro Letizia Moratti una petizione in cui si schierano accanto all’insegnante di chimica che da lunedì scorso ha iniziato lo sciopero della fame.

A fianco del docente hanno preso posizione anche gli addetti della segreteria della scuola borgomanerese, che, sulla cancellata all’ingresso dell’istituto hanno appeso un cartello eloquente in cui dichiarano la loro solidarietà al professore di chimica. A scuola, gli studenti hanno realizzato uno striscione eloquente «Marracini for ever», che sormonta una bacheca improvvisata dove vengono appesi i messaggi di solidarietà che stanno arrivando da tutta Italia.

Da Cagliari scrive Elisabetta Cogotti, che esprime «la più sincera solidarietà per tutto ciò che fai»; alcuni colleghi dell’istituto tecnico industriale e del liceo scientifico, che si trova nello stesso edificio, hanno scritto una lettera affettuosa a Marracini, invitandolo però a desistere dallo sciopero della fame, per le conseguenze sulla sua salute.

«Sono commosso da tutti questi attestati di solidarietà - dice l’insegnante - e spero di riuscire a proseguire questa protesta almeno fino a mercoledì; non sono però un autolesionista, e se vedrò che le ripercussioni per la salute potrebbero essere serie, smetterò». Marracini aggiunge che «non si fa uno sciopero della fame a cuor leggero: se l’ho iniziato significa che ho ponderato bene questa scelta, e l’ho fatta perchè sono dell’avviso che la riforma porterà gravi ripercussioni negative sull’intero assetto scolastico. Io protesto in modo specifico contro l’azzeramento degli istituti tecnici: i licei tecnologici non avranno i laboratori, quindi gli studenti non potranno fare quelle esperienze che invece oggi riescono a svolgere. Questo si ripercuoterà sulle loro competenze, sulla formazione. Ma la mia è una protesta contro l’intera riforma, che andrà a scardinare il sistema della scuola pubblica».

Ragioni che anche gli studenti hanno condiviso, al punto che hanno sottoscritto un documento, inviato al ministro Moratti ed alle istituzioni scolastiche, in cui segnalano le ragioni del loro dissenso circa la riforma: «L’impoverimento dell’istruzione tecnica, la scelta precoce tra istruzione e formazione professionale, la scomparsa della figura dell’insegnante tecnico-pratico, la soppressione delle ore di laboratorio nel biennio e la riduzione nel triennio, il taglio dei posti per i docenti, la regionalizzazione di parte dell’istruzione secondaria».

«Gli studenti con la loro solidarietà mi hanno commosso», dice l’insegnante, che non solo prosegue lo sciopero della fame, ma dorme anche in istituto, a sottolineare la fermezza della sua posizione: «Dopo anni di precariato sono insegnante di ruolo, ma è proprio adesso che avverto la necessità di una testimonianza.