IL SOCIOLOGO E IL MINISTRO.
di A. Scebba della Gilda di Milano, 21/6/2005
Mentre il ministro Moratti decanta la sua riforma come una grande conquista sul piano sociale e culturale con l'introduzione del diritto-dovere all'istruzione, con la garanzia del successo formativo degli studenti e l'abolizione degli esami di quinta elementare, sul Corriere della Sera Alberoni dimostra l'importanza degli esami. (leggi)
E rivolgendosi direttamente ai giovani li esorta a chiedere esami più rigorosi, ad imparare ad affrontare la vita. Oggi, sostiene Alberoni, "è la prima volta nella storia che una generazione arriva all'università senza aver incontrato fin da piccoli una serie progressiva di esami". La riforma Moratti prevede che per non ammettere un alunno alla classe successiva la decisione deve essere presa all'unanimità dal corpo docente ogni due anni e solo in "casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione". Ma quale può essere la motivazione di una bocciatura se non quella che uno studente non ha imparato l'italiano, la matematica, la storia, ecc. semplicemente perché non ha studiato?
Iniziano gli Esami di stato riformati con Commissioni formate da soli membri interni. Un esame annacquato, volto a non creare traumi agli studenti. Ed è forse la costante preoccupazione dei genitori (ora anche degli operatori scolastici) di non richieder uno sforzo ai figli per raggiungere gli obbiettivi scolastici che rende li fragili e li fa crollare davanti ad un temporaneo insuccesso come la bocciatura.
Da molte parti si sostiene che questo tipo di esame serve a favorire le scuole private di bassa qualità. Un cosa è certa: questo esame è stato riformato per tagliare le spese della scuola. Lo prova il fatto che la riforma dell’esame di Stato fu inserita dal governo Berlusconi in finanziaria.
La Gilda, come ogni anno, denuncia questa riforma e invita i docenti commissari ad inviare una lettera di protesta al ministro Moratti da includere nel verbale conclusivo della commissione nella relazione del Presidente che verrà inviata al MIUR e all’INVALSI.