Fondi per le supplenze:

nonostante i tagli potrebbero bastare.

Il taglio previsto dalla legge finanziaria potrebbe avere effetti meno disastrosi rispetto al previsto. Il problema vero resta quello del regolamento di cui si parlerà al Miur il 14 giugno nel corso di un incontro fra sindacati e amministrazione scolastica.

di Reginaldo Palermo, da La Tecnica della Scuola del 7/6/2005

 

Il nodo delle risorse disponibili per il pagamento delle supplenze brevi sta arrivando al pettine, ma probabilmente le difficoltà che si prevedevano qualche mese fa saranno inferiori.

Il problema è legato alla norma contenuta nella legge finanziaria del 2005 con la quale si disponeva che lo stanziamento per il pagamento delle supplenze brevi non può superare i 766 milioni di euro per tutto l'anno; e per il 2006 non si potrà andare oltre i 565 milioni. In pratica per l'anno in corso la riduzione è del 15% rispetto alle risorse stanziate per il 2004. La legge finanziaria dispone anche che "il Ministero dell'istruzione adotta ogni idonea misura per assicurare il rispetto dei predetti limiti".
In realtà fino a questo momento (e siamo ormai arrivati alla fine dell'anno scolastico) il Miur non ha emanato nessuna disposizione, ma si è limitato a comunicare alle diverse Direzioni regionali l'importo dello stanziamento annuale.

A conti fatti, però, i soldi dovrebbero bastare e anzi potrebbero persino essere sufficienti per accantonare qualcosa per il 2006!

Le previsioni di qualche mese fa si stanno quindi rivelando infondate.

I motivi sono diversi: le norme che attualmente regolano il conferimento delle supplenze non incoraggiano di certo le scuole a stipulare contratti con il personale precario.

In alcune regioni, inoltre, una parte consistente degli avanzi del 2004 è stata utilizzata per coprire le necessità dei primi mesi del 2005.

E poi c'è il fatto che nelle scuole, soprattutto nelle direzioni didattiche, si è consolidata una sorta di "cultura del risparmio" che coinvolge ormai non solo i dirigenti scolastici ma anche gli stessi insegnanti titolari, abituati a sostituire i colleghi assenti o a rivedere in tempo reale orari e organizzazione didattica in modo da far funzionare le classi anche ad organico ridotto.

In Piemonte, per esempio, lo scorso anno lo stanziamento ministeriale aveva consentito risparmi significativi (si parla di almeno un milione e mezzo di euro) che dovrebbero consentire alle scuole della regione di superare senza difficoltà il 2005 e di guardare senza troppe preoccupazioni persino all'anno venturo.

In materia di supplenze, il problema vero resta dunque quello del regolamento, considerato dagli stessi sindacati del tutto inadeguato a garantire il buon funzionamento delle scuole. Ma di questo si parlerà il 14 giugno nel corso di un incontro fra sindacati e amministrazione scolastica in programma al Miur.