UNA PALESTRA SU CINQUE NON E’ ACCESSIBILE. E il 90% non ha attrezzature specifiche, denuncia Cittadinanzattiva. di Francesca Lorandi, da Disabili.com del 13/6/2005
Lo sport fa bene al corpo e allo spirito: lo sa bene il Ministero dell'Istruzione, che ha da poco annunciato la costruzione di nuovi impianti sportivi scolastici con l'obiettivo di valorizzare l'attività motoria nelle nostre scuole. Un'iniziativa che Cittadinanzattiva - il Movimento nato nel 1978 che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori - apprezza e appoggia . . . chiedendo però qualcosa in più.
E' necessario che questo
progetto del Ministero
rientri in un
impegno più generale per la messa a norma delle strutture scolastiche
e per il rispetto dei requisiti di accessibilità, cosa che non sempre,
purtroppo, è tenuta nella giusta considerazione. Infine, in una palestra su quattro non è presente lo spogliatoio. Questi sono i risultati dell'indagine condotta da Cittadinanzattiva, e il commento che ne nasce non può che essere negativo: "Siamo ben lontani dal garantire l'integrazione nella pratica sportiva degli alunni disabili", ha detto Teresa Petrangolini, segretario generale dell'Associazione.
"L'Italia, anche
rispetto ad altri Paesi europei, ha optato per una scelta precisa,
quella della piena integrazione dei portatori di handicap nelle scuole
statali. Ma tutto resta solo sulla carta. La realtà è ben diversa, per
questo consideriamo ancora le barriere architettoniche nelle scuole
come «barriere fuorilegge»". "In queste condizioni lo sport costituisce uno strumento privilegiato di ogni politica di educazione e di qualsivoglia iniziativa in materia di istruzione. Lo sport forma parte integrante dei programmi di insegnamento. Inoltre comporta valori educativi essenziali [...] Facilita l'acquisizione di valori come il rispetto degli altri, il rispetto delle norme, la solidarietà, il senso dello sforzo, della disciplina collettiva e della vita di gruppo". Educazione, quindi, ma anche integrazione. Per questo la pratica sportiva deve coinvolgere tutti, studenti disabili primi fra tutti.
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