legambiente scuola news

N. 39, GIUGNO 2005

Notizie e commenti sul mondo della scuola

 

Indice

1.       Dal Tavolo Nazionale “Fermiamo la Moratti”

2.       Decreto di riforma del 2° ciclo: bocciato dal CNPI

3.       40.000 neoassunti a costo zero!

4.       Stato giuridico degli insegnanti: riprende l’iter parlamentare

5.       Assemblea nazionale di Legambiente Scuola e Formazione

6.       Agenda

 

1. Dal Tavolo Nazionale “Fermiamo la Moratti”

“Come previsto, con le scuole impegnate nella chiusura dell’anno scolastico, il governo Berlusconi ha varato il decreto sulla scuola superiore, alla faccia degli innumerevoli pronunciamenti dei collegi docenti, della mobilitazione di scuole e territori, della recente manifestazione del 14 maggio a Roma convocata dal “Tavolo fermiamo la Moratti”, all’interno della settimana europea sull’educazione, promossa dal Social Forum Europeo di Atene.

E’ un segnale preciso: il disegno controriformatore della Moratti sulla scuola non si può assolutamente dichiarare sconfitto.

Il decreto ha davanti a sé alcuni passaggi, che potrebbero ancora ostacolare la sua attuazione. Di particolare importanza è il pronunciamento della Conferenza Stato Regioni, stante il ruolo che queste ultime dovranno assumere per l’attuazione del segmento di riforma che riguarda la scuola superiore. Questo nel quadro dei Protocolli già firmati dalle Regioni con il MIUR sui percorsi sperimentali e di una serie di provvedimenti, come quelli sull’alternanza scuola lavoro e sul diritto dovere, già in vigore, e sui quali le Regioni possono da subito intervenire, per limitare gli effetti devastanti che possono produrre sulla compattezza  e la qualità del sistema d’istruzione nazionale, sulla stessa formazione professionale, nonché sulla già precaria condizione di lavoro degli apprendisti.

Il “Tavolo fermiamo la Moratti” ha maturato, in molti mesi di lavoro comune ed in costante relazione con comitati e coordinamenti di lotta, la condivisione di associazioni, forze sindacali e politiche, sulla necessità di ostacolare il più possibile l’attuazione delle riforme Moratti e su importanti obiettivi di fondo, come l’abrogazione delle riforme già varate, il rifiuto della canalizzazione precoce, l’innalzamento progressivo dell’obbligo scolastico fino a diciotto anni, la destinazione delle risorse necessarie alla scuola pubblica, perché possa garantire il diritto allo studio per tutte e per tutti, il diritto alla formazione per tutto l’arco della vita.

Il successo della manifestazione e del Forum nazionale del 13, 14, 15 maggio a Roma, che hanno espresso insieme al no alle riforme Moratti anche importanti indicazioni di prospettiva, mostra la possibilità e la necessità di proseguire, secondo la regola della massima condivisione, l’azione collettiva che il “Tavolo fermiamo la Moratti” ha messo in atto, con tutte le iniziative realizzabili in questa fase.

La prima e più urgente è la convocazione di un incontro con i rappresentanti istituzionali delle regioni, per chiedere una netta opposizione al decreto sulla scuola superiore ed avviare un confronto sull’attuazione dei decreti già in vigore.

Si stanno raccogliendo dati, nel frattempo, sul grado d’attuazione della riforma sul primo ciclo, che vede una resistenza diffusa da parte delle scuole, capace di vanificarne la realizzazione in molte sue parti.

È in preparazione un incontro con Romano Prodi, per aprire un’interlocuzione con l’Unione delle forze che si candidano al futuro governo del paese.

Infine attraverso propri portavoce il “Tavolo fermiamo la Moratti” sarà disponibile al confronto con tutte le realtà interessate a mettersi in rete, per dare vita ad iniziative di approfondimento o di lotta e mobilitazione nelle varie forme possibili”.

Questo il comunicato diramato dal tavolo antimoratti che non ha chiuso i battenti, anzi rilancia iniziative, proposte, invita a non abbassare la guardia in questo scorcio di legislatura nel quale il governo cercherà di portare a casa qualche risultato da spendersi in questa lunga campagna elettorale.

 

2. Decreto di riforma del 2° ciclo: bocciato dal CNPI

E’ quanto avvenuto nella seduta del 22 giugno scorso. Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ha approvato un documento interlocutorio, in attesa che il decreto compia il suo iter procedurale. Un documento che entra pesantemente nel merito!

Per prima cosa fa notare come “dal processo di riforma siano stati ancora una volta esclusi i docenti, i genitori e gli alunni. Costoro infatti hanno avuto modo di accedere solo al testo della prima bozza di decreto legislativo, quella del 17 gennaio”. Poi il Ministro ha proceduto, bozza dopo bozza, fino al 27 maggio (bozza n. 13 presentata al Consiglio dei Ministri in prima approvazione). Così “l’operazione trasparenza” come è stata definita dallo stesso Ministro il 17 gennaio scorso, si è rivelata per quello che era: una mera operazione mediatica!

Inoltre il documento punta l’attenzione sul fatto che non siano ancora state definite le modalità di valutazione dei crediti nei passaggi dall’istruzione alla formazione professionale e viceversa, la quota del curricolo obbligatorio regionale… tutte materie che richiedono “l’intesa tra Stato e Regioni (allo stato attuale non risulta attivato neppure il necessario confronto)”. L’esito del voto elettorale delle amministrative di aprile, consegnando la quasi totalità delle regioni al centrosinistra, ha reso difficile, se non impossibile, questa intesa. Per questo, dice il documento del CNPI, “sembra quanto meno aleatoria, se non addirittura velleitaria, la previsione di avviare la riforma del 2° ciclo a cominciare dall’anno scolastico 2006/07”.

Rileva inoltre come il “prospettato quadro orario degli insegnamenti rischia di vanificare la portata formativa delle materie di studio che, vincolate ad un monte orario insufficiente, non possono essere oggetto né di necessari approfondimenti né di una esaustiva assimilazione”.

Infine ribadisce che le riflessioni e considerazioni fatte in questo documento hanno solo carattere interlocutorio considerate le numerose tappe che la bozza di decreto deve compiere prima della sua approvazione definitiva (intesa da trovare in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni, pareri da acquisire dalle Commissioni Istruzione di Camera e Senato che hanno 60 gironi di tempo per pronunciarsi). Il CNPI “rivendica con forza il proprio ruolo, esplicitamente previsto dalle norme, da concretizzarsi mediante l’espressione del formale parere obbligatorio”.

Il tutto dovrà avvenire entro il 17 ottobre prossimo, data di scadenza della proroga per l’approvazione dei decreti applicativi della L. 53/03. E in mezzo c’è anche la pausa estiva.

Ce la farà il Ministro a percorrere fino in fondo questa strada che si presenta sempre più in salita?

 

3. 40.000 assunzioni a costo zero!

Dopo tante promesse, annunci, ritardi, finalmente arriva il decreto legge approvato lo scorso 24 giugno dal Consiglio dei Ministri: 35.000 insegnanti e 5.000 ATA immessi in ruolo dal prossimo settembre. Per i prossimi anni si provvederà secondo quanto stabilito dal piano pluriennale (i si dice parlano di 25.000 assunzioni complessive per gli anni scolastici 2006/07 e 2007/08).

Un epilogo un po’ misero rispetto al roboante annuncio del 25 febbraio scorso annunciante un piano in grado di assorbire nei prossimi cinque anni ben 200.000 precari storici (vedi Supplemento Legambiente Scuola News n. 35). E a scontentare ancora di più i precari in attesa arriva non un decreto interministeriale ad effetto immediato ma un decreto legge che il Parlamento dovrà approvare, allungando così i tempi, senza contare eventuali sorprese.

“Con le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico, si prosegue nell’opera di stabilizzazione degli organici, iniziata nel 2001 con l’assunzione di 62.000 docenti e personale ATA e proseguita, nell’anno 2004/05, con l’assunzione di ulteriori 24.000 docenti e personale ATA”. Così recita il Ministro nel suo comunicato stampa .

Il Ministro sembra dimenticare che le 62.000 assunzioni erano state stabilite dalla finanziaria 2001 del precedente governo, che per due anni non ha assunto alcun docente nonostante la nota D/3374 del 16. 11. 2000 prevedesse 21.000 assunzioni per l’anno 2002/03 (vedi Legambiente Scuola News n. 23). Le uniche assunzioni fatte dal suo governo sono state le 15.000 del settembre 2004 e i 9.000 docenti di religione! Ben poco in quattro anni di governo, tenendo conto che nella scuola a tutt’oggi ci sono 127.000 docenti e 73.000 unità di personale ATA precari! Sembra dimenticare inoltre la L. 143/2004 che prevede un piano pluriennale di nomine in ruolo per ricoprire tutti i posti vacanti.

Se si considera che entro il 2007 ci sarà la grande fuga di circa 200.000 unità di personale di ruolo che ha maturato i requisiti per la pensione di anzianità, si vede come tutta l’operazione “assunzione in ruolo” sia, per le casse dello Stato, a costo zero. Le future assunzioni non copriranno nemmeno il turn over, non solo, i docenti neoassunti costeranno molto meno dei colleghi andati in pensione.  Se si considera poi l’azione congiunta delle finanziarie che anno dopo anno producono tagli drastici sugli organici e la riduzione del tempo scuola previsto dalla riforma, si capisce perché il Ministro non abbia fretta di coprire in tempi rapidi i posti vacanti.

Ancora una volta, quindi, un provvedimento di grande impatto mediatico  ma che non dà soluzione ai problemi della scuola.

 

4. Stato giuridico degli insegnanti: riprende l’iter parlamentare

E’ ripresa in Commissione Cultura e Istruzione della Camera la discussione del disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti interrotta lo scorso 15 febbraio. L’Onorevole Napoli, nuovo relatore in sostituzione dell’Onorevole Santulli presenta il disegno di legge che conferma l’impianto precedente (vedi Legambiente Scuola News n. 35): carriera docente su tre livelli (iniziale, ordinario, esperto), istituzione della vicedirigenza, aree di contrattazione separate per personale docente e per quello non docente… La novità però è la sparizione delle rappresentanze sindacali (RSU) di Istituto anche del personale ATA (quelle per il personale docente erano state tolte già nella prima proposta).

Una proposta di legge , se possibile, ancora peggiorativa!

Secondo l’Onorevole Napoli un’articolazione di carriera “è lo strumento più consono per incentivare i giovani ad intraprendere tale attività lavorativa (n.d.r. l’insegnante)… da un’indagine commissionata in materia dall’OCSE… è emerso con chiarezza che proprio la mancanza di reali possibilità di progressione di carriera rappresenta l’elemento di maggiore disincentivo ad intraprendere la professione docente per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro”.

Peccato che l’art. 10 comma 4 reciti: “Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

Anche a chi possa condivide questa architettura di  carriera messa in campo dalla maggioranza, non sfugge che uno sviluppo di carriera per i vecchi e nuovi insegnanti presuppone cospicui investimenti che, ancora una volta, nelle proposte di questo governo non appaiono!

 

5. Assemblea nazionale Legambiente Scuola e Formazione

AMBIENTALISMO EDUCATIVO. Le sfide in campo per insegnanti, formatori, educatori

dal 13 al 15 luglio 2005 a Rispescia (GR) presso il Centro Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile “il Girasole”

L’appuntamento nazionale di Legambiente Scuola e Formazione costituisce una tappa importante del progetto di Legambiente per costruire e radicare, sul territorio nazionale, l’associazionismo professionale degli educatori ambientalisti. L’obiettivo è di apportare un contributo fondamentale, attraverso la formazione e l’educazione, al cambiamento ambientale e sociale del nostro Paese.

La sfida del progetto, culturale ancor prima che organizzativa, è creare un luogo in cui confrontare le esperienze educative e politiche maturate nei vari contesti, dalle scuole ai centri di educazione ambientale all’associazionismo di ragazzi e giovani adulti; elaborare indirizzi, strategie, azioni;  alimentare nuove esperienze per creare e diffondere una cultura ambientalista,  scientifica, partecipativa, all’altezza delle domande del nostro tempo.

E’ una sfida che ci siamo posti anche per dare un contributo più incisivo alla vitalità ed alla qualità del nostro sistema pubblico dell’istruzione e dell’educazione, oggi così profondamente in crisi: una condizione che mortifica le migliori energie intellettuali ed educative. 

Nei tre giorni sarà dato spazio all’analisi e alle riflessioni della situazione in cui stiamo operando, al confronto con le realtà associative e al rilancio delle iniziative per il prossimo anno.

Al centro della discussione le esperienze, le attività e i progetti messi in campo da Legambiente, dall’educazione ambientale alla cittadinanza attiva, dai nuovi saperi alla qualità ambientale.

Info: tel. 06.86268350, fax 06.86268351, e-mail scuola.formazione@mail.legambiente.com

 

6. Agenda

22 – 26 agosto 2005, Laboratorio Pracatinat, Loc. Prà Catinat, Finestrelle (Torino)

Pensare, fare, educare. Corso di formazione alla sostenibilità, organizzato da Legambiente Scuola e Formazione e Consorzio Pracatinat, avrà carattere residenziale e affronterà i temi dell’educazione ambientale, della sostenibilità e della progettazione educativa. Il corso intende valorizzare un approccio innovativo all’educazione ambientale, ai fini di esplorare gli intrecci tra le dimensioni educative e i processi di sviluppo del territorio, per interrogarsi su quali siano le conoscenze, le competenze e le culture necessarie per agire nella complessità di tali intrecci. Si rivolge a tutti coloro che, in contesti organizzativi diversi, svolgono attività di educazione ambientale sia direttamente sia in quanto formatori, coordinatori e responsabili di servizi e progetti.

Info: tel. 0121.884846, fax: 0121.83711, e-mail: s.bouchard@pracatinat.it

 

26 – 28 agosto, Parco dell’Adamello Brenta, Loc. Sant’Antonio di Mavignola-Pinzolo (Trento)

Biodiversità e cambiamenti climatici. Corso di formazione, con carattere residenziale, rivolto a docenti, educatori ambientali, affronterà gli intrecci tra locale e globale, i legami tra i comportamenti che influenzano i cambiamenti climatici e la biodiversità. Le modalità di lavoro prevedono attività sul campo e lavoro d’aula.

Info: tel.: 0465.806666 fax: 0465/806699, e-mail info@parcoadamellobrenta.tn.it

Parco Naturale Adamello  Brenta, Via Nazionale, 24 - 38080 Strembo (TN)

 

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